Pd, Veltroni con Renzi, Bersani contro: per la segreteteria sfida tra correnti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Giugno 2013 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA

Pd, Veltroni con Renzi, Bersani contro: per la segreteteria sfida tra correntiROMA – Ruota tutto intorno a Matteo Renzi, nel bene e nel male, il futuro del Pd. Saranno infatti le scelte dei sindaco di Firenze a spostare gli equilibri all’interno del partito in vista delle prossime primarie per scegliere il nuovo segretario. Lo sa Bersani, che sta muovendo le acque e ha presentato anche un documento anti-Renzi, anche se sta trovando non poche difficoltà a raccogliere consensi tra i big per la sua fronda. E Renzi prepara la controffensiva: “Si accontenteranno anche stavolta di vincere alle primarie per perdere le elezioni. Io davvero proprio non li capisco”. E Walter Veltroni sta col sindaco di Firenze e rilancia: “Il leader sia anche il candidato premier”.

Gli attacchi per il pranzo con Briatore, ma soprattutto la costruzione di regole per il congresso del Pd come far votare solo gli iscritti, scindere la figura del segretario da quella del candidato premier. Mosse e idee renziane che non piacciono a bersaniani and co. Ma intanto lunedì si riunisce la commissione per il congresso e formalmente inizia il percorso per eleggere il nuovo segretario e lo scontro sulle regole è il nodo centrale.
Giovanna Casadio per Repubblica scrive:
Un movimento scomposto, che vede l’offensiva di Bersani, l’ex leader; documenti e lettere inviati al segretario Epifani per denunciare (il correntismo) o per marcare le differenze: la riunione di Area dem, corrente di Dario Franceschini. Correnti e spifferi: le chiama Renzi. E verrebbe voglia di rovesciare il tavolo? “La tentazione a volte c’è perché non si sa chi fa scacco matto…”.
A tirare la volata a Renzi è Walter Veltroni. Dopo il gelo in fase rottamazione, tra Veltroni e il sindaco è ripreso il feeling. “Renzi si candidi – esorta il fondatore del Pd – e il segretario democratico resti anche il candidato premier, è bene non cambiare lo Statuto”. Aggiunge, poi: “Le primarie siano aperte e Matteo sia più profondo, non bastano le battute”. In questo mosaico di posizionamenti, Franceschini a sua volta apre al sindaco fiorentino: “Le regole vanno concordate con Renzi”, osserva.

Ma a sfidare Renzi c’è anche Gianni Cuperlo. “Lui dice merito e carità – spiega Cuperlo – Ma è diverso dire uguaglianza, talenti e dignità. Sarà un confronto libero e aperto”. Cuperlo vuole tenere separati i ruoli di segretario e premier. “Un percorso trasparente e tempi rapidi. Siamo un partito, e non è poco. Abbiamo appena ottenuto un risultato straordinario nel voto amministrativo. Ma guai a ignorare quell’astensione che dice del divorzio tra le istituzioni e le persone che spesso stanno peggio. Alle spalle abbiamo anche la delusione di febbraio, il trauma del voto su Marini e Prodi, le dimissioni dell’intero gruppo dirigente e sarebbe ipocrita scaricare quel peso solo su Bersani. Per me il congresso è questo”.