Pd, Renzi: “Non andrò via nemmeno se cacciato”

Pubblicato il 12 Maggio 2012 - 20:20 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – ''Io dal Pd non me ne vado neanche se mi cacciano, mi spiace deludere la componente staliniana come quella di Sposetti, che quando io parlai dell'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti disse che me ne dovevo andare''. Lo ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi oggi al Salone del Libro, a margine di un incontro su ''Politica e Democrazia al tempo del web''.

''Nel Pd – ha detto Renzi – c'e' una corrente di pensiero che ritiene che quando uno non la pensa esattamente come il segretario se ne deve andare. E' una corrente che dimentica che nella nostra sigla di partito c'e' anche la d di democratico. Io faccio una battaglia interna, e con il sorriso sulle labbra, senza cercare lo scontro''.

''Ho solo chiesto – ha aggiunto – che ci facciano sapere quando intendono indire le primarie per nominare il leader, sia che siano ad ottobre sia che siano a novembre, basta che ce lo facciano sapere un po' prima. Non c'e' nulla da inventare, le regole sono gia' chiare, sono le stesse che hanno portato alle elezioni di Prodi, Veltroni, Fassino, Vendola, Pisapia e cosi' via.

Un partito normale le primarie le fa prima delle elezioni, farle dopo sarebbe una barzelletta. Scommetto un caffe' – ha concluso Renzi – che comunque le faremo e prima delle elezioni. Abbiamo fatto primarie per tutto, per eleggere segretari cittadini, regionali e anche nazionali, ma non ancora per il leader''.