Pd unito su legge elettorale. D’Alema vs Renzi: “Rischio visitor alla guida”

di Alessandra Chini
Pubblicato il 18 Ottobre 2013 - 07:25 OLTRE 6 MESI FA
Pd unito su legge elettorale. D'Alema vs Renzi: "Rischio visitor alla guida"

D’Alema vs Renzi: “Rischio visitor alla guida”

ROMA – Il Pd sembra tornare a compattarsi almeno sul fronte della riforma della legge elettorale, ma il clima resta teso con la battaglia congressuale alle porte. E ad agitare le acque ancora una volta ci sono le parole di Massimo D’Alema che attacca duramente Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani. Così come le voci di dimissioni del viceministro all’Economia Stefano Fassina contro la mancata collegialità nella stesura della Finanziaria (tema sul quale il segretario Guglielmo Epifani gli dà, per altro, ragione).

Almeno sul fronte della riforma del sistema di voto, comunque, i democratici sembrano ritrovare il bandolo della matassa. Di fatto archiviando il modello spagnolo messo in campo anche in chiave di tentativo di intesa con il Pdl e tornando sulla posizione originaria, il doppio turno, cavalcata da Renzi e che i democratici cercheranno di portare con forza sul tavolo della trattativa. Una svolta figlia anche dei nuovi numeri all’interno del partito.

“Il Pd torna a parlare francese e archivia lo spagnolo”, dicono soddisfatti i renziani che in mattinata erano stati allarmati da un’intervista della presidente della commissione Affari Costituzionali Anna Finocchiaro nella quale la senatrice chiedeva al Pd di rispondere a un interrogativo: “Serve una legge elettorale transitoria o siamo disposti a correre il rischio di tornare al voto con il Porcellum?”.

Dalla riunione del gruppo del Senato, come sottolinea anche il capogruppo Luigi Zanda, “è emersa una forte spinta a insistere sul doppio turno”. Una linea che dovrebbe essere suggellata in un incontro che si terrà la prossima settimana tra il segretario Guglielmo Epifani e i candidati alla segreteria, Renzi, Gianni Cuperlo (che aveva chiesto per primo che ci fosse un confronto), Pippo Civati e Gianni Pittella.

Certo, si osserva da più fronti nel partito, la ricerca di un accordo in Parlamento con questa nuova posizione comporterà tempi più lunghi. Il Senato ha alle porte anche la sessione di bilancio ed è dunque probabile che l’intera partita della legge elettorale torni d’attualità tra qualche tempo. Dopo il congresso del Pd. D’altra parte nessuno nega che quello della riforma del sistema di voto sia un tema forte della contesa per la segreteria. “E’ un tema troppo importante perché non sia parte fondamentale del percorso congressuale”.

Ma a far discutere i Dem oggi sono anche le anticipazioni dell’ultimo libro di Marco Damilano nelle quali l’ex premier Massimo D’Alema attacca Renzi, ma critica fortemente anche tutta la gestione post voto da parte di Pier Luigi Bersani. “A Bersani voglio bene – dice D’Alema – ma dopo il voto ha perso lucidità”. D’Alema sostiene di aver suggerito al segretario Pd di fare un passo indietro rispetto a Palazzo Chigi e di proporre Rodotà per la guida del governo.

Ricostruzione alla quale Bersani replica di fatto in un altro libro, quello di Stefano Di Traglia e Chiara Geloni nel quale puntualizza: “Nessuno mi ha mai suggerito altri nomi per l’incarico; tutti sanno che non avrei mai impedito la nascita di un governo se l’ostacolo ero io”.

D’Alema però ce l’ha anche con Renzi. “Non so se Renzi abbia davvero voglia di impegnarsi a fare il segretario del partito – dice – e comunque temo che lo guiderebbe in un quadro di fortissima conflittualità. Rischia di logorarsi, e per non logorarsi ha una sola via d’uscita: logorare il governo Letta”. Concetto ribadito e ripetuto nella serata di giovedì quando accusa Renzi di fare il “capo del governo ombra” in un momento, però, in cui il premier è del Pd. Non solo. “Con Matteo Renzi – rincara la dose – rischiamo di avere un “visitor” alla guida: non credo avrà la maggioranza assoluta degli iscritti”. L’auspicio di D’Alema è, dunque, quello di un accordo post-congressuale tra il sindaco e Cuperlo: “Hanno caratteristiche complementari”.