Pd, per i veltroniani nessun congresso se si apre la crisi

Pubblicato il 6 Gennaio 2011 - 18:04 OLTRE 6 MESI FA

L’ idea di un congresso anticipato per rivedere l’attuale strategia politica è nei piani della minoranza che fa capo a Walter Veltroni ma al momento è considerata ”prematura” da esponenti di spicco dei Modem che si stanno preparando all’appuntamento del Lingotto del 22 gennaio.

E’ una ipotesi legata all’evoluzione della fase politica e non ha il carattere di una richiesta impellente per dare l’assalto alla segreteria Bersani. ”Ci sono – spiega un veltroniano doc – due scenari: quello traumatico di una interruzione improvvisa della legislatura e quello di una stabilizzazione del quadro politico con una maggioranza rinsaldata e un possibile accordo con l’Udc. Nel primo caso si rinserrano i ranghi e con l’attuale segretario si definiscono le soluzioni migliori. Nel secondo caso, con la prospettiva di arrivare al 2013 si impone di per sé una verifica della linea strategica perché cambia lo scenario e ci si può trovare di fronte ad un nuovo tipo di centrodestra”.

La scadenza naturale del congresso è nel 2013, ma dopo le elezioni, un tempo politico considerato troppo lungo da quanti nel Pd chiedono stabilire alleanze e programmi.