Pd, Zanda: difendo le primarie ma c’è bisogno di più regole

Pubblicato il 3 Dicembre 2010 - 03:09 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Zanda

Il senatore del Pd Luigi Zanda afferma: “Il Pd non accetterebbe mai una leadership proprietaria. Anche per questo eleggiamo il nostro segretario con le primarie. L’atto di fondazione del Pd l’hanno scritto i milioni di cittadini che sempre, ogni volta che sono stati chiamati, hanno contribuito col loro voto a definire la natura democratica del Partito”.

Continua Zanda: “Io difendo convintamente le primarie. Penso che costituiscano una forma straordinaria di partecipazione. Costringono i partiti a praticare la democrazia interna e non solo a enunciarla. Quando i partiti verranno regolamentati secondo il ‘metodo democratico’ previsto dalla Costituzione, anche le primarie verranno disciplinate con legge e varranno per tutti. Nel frattempo, però, il Pd potrebbe regolamentare meglio le ‘sue’ primarie, distinguendo con più chiarezza quelle di partito da quelle di coalizione. Il nostro Statuto prevede che il candidato premier sia il nostro segretario eletto con le primarie. E’ una previsione saggia. In tutte le democrazie che funzionano quando le maggioranze nascono da coalizioni, il primo ministro è espresso dal partito più forte. C’è chi pensa di utilizzare le primarie del Pd per colpire il Pd, per dividerlo e impadronirsi, standone fuori, del nostro lavoro e di pezzi del nostro consenso elettorale. Questo non va bene. Chi vuole i voti del Pd deve entrare nel Pd, senza bisogno di alcuna rifondazione, e poi condurre dentro il Pd, a viso aperto, la sua lotta politica”.