Pdl alla guerra contro il taglio delle Province: “Incostituzionale”

Pubblicato il 8 Dicembre 2012 - 17:05 OLTRE 6 MESI FA
Il riassetto delle province studiato dal Governo Monti

ROMA, 8 DIC – Il Pdl dichiara guerra al taglio delle province, o meglio al “riordino” voluto dal Governo Monti che prevede una serie di accorpamenti e cancellazioni.

Il Popolo della libertà porrà infatti in Aula al Senato, mercoledì 12 dicembre, la pregiudiziale di  costituzionalità sul decreto legge di riordino delle Province. Lo ha detto all’Ansa uno dei due relatori della legge, Filippo Saltamartini del Pdl. Se dovesse essere approvata, il provvedimento del Governo andrebbe riscritto.

Sull’esito di questa mossa, Saltamartini non si sbilancia: “bisogna aspettare mercoledì – ha spiegato – perché all’interno della pregiudiziale bisogna capire se la costituzionalità della riforma delle Province passa tramite la Consulta o se a decidere saremo noi in Parlamento. Potremmo decidere o di bocciare decreto legge,  oppure di farlo passare in attesa della pronuncia della Corte costituzionale” la quale, ha ricordato, dovrà esprimersi sul ricorso presentato dalle Regioni (contro il decreto Salva Italia del 4 dicembre scorso che all’articolo 23 ha di fatto ‘svuotato’ le competenze delle Province e ne ha modificato il sistema elettorale, ndr).

“Valuteremo se mettere la pregiudiziale al voto o meno – ha aggiunto Saltamartini – insomma la poniamo ma potremmo rinunciare al voto. E’ un’opzione. Che dipende dalla ricaduta che la bocciatura del decreto avrebbe sul piano politico”.    “Come relatore – ha precisato Saltamartini – ho cercato di migliorare il decreto del Governo, così come ha fatto l’altro relatore, Enzo Bianco”.

Lunedì prossimo in Commissione affari costituzionali del Senato saranno votati gli emendamenti: alcuni sono firmati dai due relatori, “altri sono stati aggiunti da me e non sono condivisi da Bianco e viceversa”. Su questi ultimi, depositati venerdì in commissione, si possono fare modifiche fino a mezzogiorno di lunedì.    Gli emendamenti, secondo Saltamartini, “prevedono modifiche leggere e non annullano il provvedimento: si aggiungono solo poche province”. “Io – ha aggiunto – le avrei abolite tutte, perche’ questa storia dell’accorpamento mette in conflitto i territori e non risolve il problema dei costi e della funzionalità. E poi c’e’ la questione del mantenimento delle prefetture e delle questure nelle regioni piu’ colpite dalla criminalità organizzata: io e Bianco siamo d’accordo sul fatto che bisogna tener conto della funzionalità degli apparati di sicurezza”.