Pdl, Berlusconi ai suoi: “L’opposizione non esiste, non ci facciamo del male da soli”. Sui sondaggi: “Premier al 68%”

Pubblicato il 20 Giugno 2010 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

“Purtroppo stiamo cercando di farci del male in casa, cerchiamo di non farlo”. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, é intervenuto telefonicamente al debutto della fondazione Liberamente.”Ci confrontiamo con una opposizione che non ha idee e leadership credibile – ha commentato il premier – ma sa solo odiare e invidiare”. Di una opposizione di questo genere, ha aggiunto il premier, `’non dobbiamo preoccuparci”.

“Non credo – ha aggiunto – che dobbiamo aprirci a correnti ma dobbiamo rimanere uniti come lo siamo sempre stati”. Esperienze come Liberamente e altre fondazioni, ha aggiunto il premier, “devono concorrere a rafforzare e a rendere più forte il grande partito che è il Pdl” il grande partito in cui si riconoscono gli italiani che non si riconoscono nella sinistra.

Il premier è poi tornato a “snocciolare” sondaggi: “Vi do una buona notizia: nonostante tutto il fango che circola e che ci buttano addosso l’ultimo sondaggio di Euromedia dice che il Pdl é al 38% e passa, il governo al 48% e Silvio Berlusconi sopra il 68%”.

Questo risultato, ha proseguito Berlusconi, “é quasi miracoloso se ci confrontiamo con quanto sta accadendo in Europa dove i principali leader hanno perso le elezioni di medio termine, molti sono sotto il 30% e alcuni sotto il 20% in un momento di crisi come questa”.

Siamo il Paese più ricco d’Europa. “Non siamo l’ultimo paese d’Europa – dice Berlusconi – mettendo insieme i due debiti”, ossia quello pubblico e quello privato “siamo il paese più ricco d’Europa, un pelino sopra la Germania”. Prima di pronunciare questa considerazione il premier aveva spiegato di essere “riuscito a fare inserire nei parametri di sostenibilità” di Maastricht la “dinamica del debito e concetto della sostenibilità del debito”. Sottolineando di avere ereditato dai precedenti governi un debito pubblico molto elevato, Berlusconi ha poi aggiunto che “l’Italia è un Paese solidissimo per quello che è il suo privato, con imprese che lavorano e famiglie che lavorano e risparmiano”. “L’83% – ha aggiunto il premier – è proprietaria di casa: per questo il nostro sistema bancario è il più solido d’Europa”.

Ridicola la tassa sulle transazioni finanziarie. “Credo di aver reso un buon servizio al mio Paese e anche all’Europa con il veto sulla tassa sulle transazioni finanziarie”, una proposta che non esita a definire “ridicola”. Così, intervenendo telefonicamente al debutto della Fondazione Liberamente, il presidente del consiglio ha commentato l’idea dell’Unione Europea di apporre una imposta sulle transazioni finanziarie. A giudizio del premier questa imposizione “se fosse stata approntata solo dall’Unione Europea e non dagli altri grandi Paesi avrebbe spostato negli Usa e in altri Paesi” la mole delle transazioni finanziarie internazionali.

Riformare articolo 41 è vera rivoluzione. Una possibile riforma dell’articolo 41 della Costituzione “l’unico che parla di impresa”, continua Berlusconi, è “una vera e propria rivoluzione che darà una spinta molto forte a chi vorrà dare vita a una nuova iniziativa” economica. A giudizio del premier un eventuale cambiamento del disposto costituzionale farà sì che “non prevalgano i nemici della libertà, del benessere e delle imprese. Questa – ha concluso il premier – è anche la filosofia di fondo della manovra per ridurre l’inefficienza, le spese e il parassitismo dello Stato”.

Fondamentale riforma università. “E’ fondamentale approvare al più presto la riforma dell’Università che, tra breve, approderà in Parlamento”. A sostenerlo, intervenendo telefonicamente al debutto della Fondazione Liberamente, è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nel corso degli ultimi anni sono già state “cancellati 469 corsi di laurea considerati inutili – ha puntualizzato il premier – di cui 97 specialistici. La riforma” allo studio del ministro Gelmini da due anni “introduce più trasparenza nei concorsi, dice basta a concorsi truccati e parentopoli ed è una riforma che introduce il limite di otto anni ai mandati dei rettori”. A giudizio di Berlusconi “la riforma va nella giusta direzione. La Gelmini – ha concluso – ha consultato tutti: se c’é una riforma che viene dalla gente credo sia proprio questa”.