Bocchino, dimissioni e sfida a Cicchitto: “Mi candiderò alla presidenza”

Pubblicato il 27 Aprile 2010 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino

Prima le dimissioni e poi la sfida. Italo Bocchino fa un passo indietro e due in avanti: prima presenta la lettera con cui si dimette da vice capogruppo del Pdl alla Camera, subito dopo lancia il guanto della sfida contro Maurizio Cicchitto e si candida a diventare nuovo presidente.

Bocchino, rivolgendosi proprio a Cicchitto, scrive: «All’assemblea del gruppo presenterò la mia candidatura a presidente contrapposta alla tua o a quella di altri». Una scelta, precisa il deputato finiano, « non per distanza politica o personale da te, ma per consentire alla minoranza di esercitare il suo ruolo, di verificare le sue forze e conseguentemente di rivendicare gli spazi corrispondenti al suo peso». La tesi di Bocchino ìè che il destino di presidente e vice capogruppo sono legati in modo indissolubile: Cicchitto e Bocchino, infatti, sono stati eletti insieme. Di conseguenza le dimissioni dell’uno dovrebbero comportare anche le dimissioni dell’altro.

Quanto alle dimissioni Bocchino non rinuncia alle polemiche contro il presidente del Consiglio e precisa che «la richiesta di mie dimissioni è stata reiteratamente avanzata dal presidenze Berlusconi attraverso te e mezzo stampa». Bocchino precisa che le sue dimissioni da vice saranno formalizzate nell’assemblea del gruppo da convocare al più presto.

Il vice capogruppo, poi, chiede un faccia a faccia con il premier perché «si possa dar vita ad un chiarimento politico che faciliti il difficile percorso che il gruppo dovrà fare» e chiede la convocazione di un’assemblea del gruppo al più presto per il rinnovo dei vertici. «Prima di convocare congiuntamente l’assemblea del gruppo – chiede Bocchino a Cicchitto – ti prego di favorire un mio incontro con il presidente Berlusconi anche alla presenza del coordinatore Verdini affinché si possa dar vita ad un chiarimento politico che faciliti il difficile percorso che il gruppo dovrà fare».

Cauta, per ora la reazione del Pdl. Cicchitto si è limitato a parlare della necessità di fare un esame della situazione:  «Ci siamo scambiati i rispettivi punti di vista sulla situazione politica e anche sullo statuto del gruppo. È evidente che il problema delle dimissioni dell’onorevole Bocchino deve essere esaminato anche dal gruppo dirigente del Partito».

L’ufficio stampa del Pdl, in una nota, smentisce Bocchino e precisa che le dimissioni del vice capogruppo non vincolano il presidente: “Il regolamento del Gruppo – precisa l’ufficio stampa – non lega affatto il destino del Presidente e del Vicepresidente Vicario a meno che ovviamente non sia il primo a dare le dimissioni dalla sua carica”.