Pdl, Galan: “Sarò ministro fino al 2013 ma mi manca il Veneto”

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA

Ministro fino al 2013 perchè la nave del governo non affonderà, ma nel cuore la nostalgia per il “suo” Veneto. Al punto da affermare che ”non può capitare nulla di più bello che essere sindaco della propria città e presidente della propria regione” e invitare l’attuale governatore leghista Luca Zaia ad avere maggior coraggio. Nei giorni che lo vedono particolarmente presente in Veneto, in una serie di incontri con i vertici della burocrazia di Palazzo Balbi come pure con i direttori delle Asl, il ministro dell’Agricoltura Giancarlo Galan non nasconde, in una intervista al Gazzettino, che la sua attenzione sulle vicende politiche regionali resta immutata.

Gli incontri, dice, gli servono ”per essere informato su quanto avviene nella sua terra”, un ruolo di movimentismo territoriale sull’esempio dei colleghi veneti Brunetta e Sacconi. Ma con un distinguo che Galan rimarca: ”Io mi baso sull’amicizia delle persone che invito attorno al tavolo. Poi, è vero, personalmente do alla mia presenza una dimensione nazionale, da ministro del Paese di un settore che spazia da Nord a Sud, all’Europa”. Sul presente, ma soprattutto sul futuro del Pdl in Veneto, sembra avere idee precise. Non serve un anti-Zaia, sostiene, quanto piuttosto ”costruire una presenza politica, ma non da Prima Repubblica”.

Galan non immagina per il PdL, la cui voce, dice, ora è un po’ flebile, una fotocopia dell’attuale governatore leghista del Veneto, quanto ”una presenza politica a scavalco”. Diversamente dal recente passato, il ministro non se la prende con Zaia, ma usa parole che suonano apparentemente concilianti per ammettere che ”deve affrontare un momento difficile”, nel quale rientra la riproposizione dell’addizionale Irpef che lo stesso Galan aveva cancellato. E al governatore regala un consiglio: ”Piu’ coraggio” nell’azione politica, per confermare quell’offerta di qualità ”che il Veneto ha saputo dare, insieme alla Lega”.