Pdl, “moderati non capiscono pancia del Paese”: Berlusconi boccia linea Alfano

Pubblicato il 29 Ottobre 2012 - 09:24 OLTRE 6 MESI FA
Pdl nel caos. Berlusconi boccia Alfano “non capisce la pancia del Paese” (Foto Lapresse)

ROMA – Dopo il ritorno di Berlusconi il Pdl è allo sbando, sempre più vicino alla scissione tra “berlusconiani” e “montiani”. E il segretario Angelino Alfano è appeso al filo Sicilia: dopo il voto delle regionali, in caso di disfatta nella sua stessa isola, si dimetterà. A descrivere puntualmente il retroscena è Carmelo Lopapa sul quotidiano la Repubblica.

Secondo Lopapa:

Berlusconi si è convinto che la pancia del Paese non segua più questo governo, soprattutto il cuore del Nord produttivo, “basta sentire Squinzi”. E lui, l’ex premier, pensa di poterla interpretare, quella “pancia”. A differenza del segretario del suo partito. “Angelino è un caro ragazzo. Ma fa fatica ad avere presa su quella fetta di paese scontento e disperato”.

Ecco allora che le minacce di Berlusconi di sabato da villa Gernetto, sembrerebbero assumere un significato strategico. Scrive Lopapa:

Molteplici e tormentate le telefonate intercorse ieri per tutto il giorno tra Angelino Alfano e il suo leader. “Perché proprio ora? Giusto alla vigilia del voto in Sicilia? È un attacco a me? Ce l’hai con me?” avrebbe incalzato il segretario, stando ai racconti di chi ha parlato con Berlusconi. Il Cavaliere lo ha rassicurato a più riprese. “Con lui sotto il profilo umano non c’è alcun problema, ma ci sono alcuni nodi politici da risolvere” ha poi spiegato l’ex premier ai suoi interlocutori. Staccare la spina al governo non lo ritiene utile, ormai: “La crisi non conviene a nessuno, al voto si va comunque a breve: io ormai sono in campagna elettorale”. Quella legge che aumenta la pressione fiscale però la vuole “stravolgere” (la legge di stabilità, ndr)

Ma B. non se la prende solo con Monti, la sua ira è rivolta anche a Napolitano: entrambi lo “hanno abbandonato in balia dei magistrati” dopo che l’anno scorso ha “compiuto un sacrificio importante”

Non si attendeva certo un salvacondotto, Berlusconi, a sentire lo sfogo delle ultime ore, ma delle garanzie più solide, anche dal Colle.

Ma, lo sintetizza bene Lopapa, non sono pochi quelli nel Pdl che non hanno gradito certe uscite del Cavaliere:

“Non si torna indietro da Monti” diceva ieri sera al Tg3 Maurizio Lupi. È il diktat anche di Franco Frattini, che non fa mistero di non aver gradito affatto le uscite antieuropeiste e di non sostenerle in Parlamento. “Attenti a non far saltare lo spread” avverte ormai anche il capogruppo Fabrizio Cicchitto. Perfino il fedelissimo Gaetano Quagliariello sembra quasi richiamare il leader, quando fa notare che “in presenza di elezioni non si fa dibattito interno, è un fatto di buon senso”.

Conclusione: è sempre più chiaro che le primarie del centrodestra serviranno soprattutto a contare quanti persistono sulla linea oltranzista del capo o quella moderata che lui, Alfano, ormai rappresenta.