Pdl, Pisanu: “Provo a cambiarlo finché ci rimarrò”

Pubblicato il 16 Aprile 2011 - 21:08 OLTRE 6 MESI FA

Beppe Pisanu (foto LaPresse)

ORISTANO – ”Cosa ci faccio nel Pdl? Cerco di cambiarlo, finche’ ci rimarro”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Beppe Pisanu, rispondendo alla domanda di uno studente del Liceo classico De Castro di Oristano dove ha svolto una conferenza, su Legalita’ e condizione giovanile, nell’ambito delle celebrazioni per il 150/o anno di vita della scuola.

Lo studente gli ha fatto notare le contraddizioni fra certe leggi e certe riforme varate dal Governo Berlusconi e le parole che Pisanu aveva appena detto in materia di legalita’, di immigrazione e di politiche a sostegno dei giovani e della scuola.

”Certo, queste contraddizioni ci sono”, ha spiegato il senatore Pisanu che, in precedenza, aprendo la conferenza aveva ricordato l’esempio di Socrate che accetto’ la condanna a morte del Tribunale della sua citta’ perche’ ”giusta o sbagliata che fosse quella era la legge della sua citta’ e andava rispettata” e poi aveva proseguito parlando della divisione dei poteri definita dalla Costituzione: ”Senza limiti all’esercizio del potere non vi e’ democrazia ma assolutismo e arbitrio”.

”Io penso che la legge deve essere uguale per tutti”, ha detto Pisanu durante la sua conferenza, aggiungendo pero’ che ”la violazione della legge fatta da un rappresentante dello Stato e’ molto piu’ grave”, perche’ ”quello che e’ consentito al semplice cittadino puo’ non essere consentito a chi rappresenta lo Stato”. Secondo Pisanu, inoltre, ”moralita’ pubblica e moralita’ privata coincidono”. Altrettanto esplicito, rispondendo ancora alle domande degli studenti, e’ stato in materia di immigrazione: ”Non e’ pensabile di poter respingere o bloccare questi flussi migratori – ha spiegato Pisanu – dobbiamo, invece, regolarli perche’ abbiamo bisogno di 250 mila lavoratori stranieri all’anno. Senza di loro saremmo molto piu’ poveri e piu’ vecchi, ma dobbiamo accoglieri dignitosamente e nel rispetto dei diritti umani”.