Pdl: regole e sanzioni per votazioni d’Aula, niente iter veloce per ddl anti corruzione

Pubblicato il 4 Maggio 2010 - 16:13 OLTRE 6 MESI FA

Regole più rigide e sanzioni più pesanti per i parlamentari del Pdl che non si presentano alle votazioni in Parlamento. Poi un secco no all’iter veloce chiesto dai finiani per il disegno di legge anticorruzione. Questo quanto è stato deciso martedì 4 maggio durante il direttivo del gruppo del Pdl alla Camera. Chi si aspettava “scintille” è rimasto deluso: durante la riunione non si è neppure fatto alcun riferimento alla questione delle elezioni del nuovo vicepresidente del gruppo al posto di Italo Bocchino perché, spiega Fabrizio Cicchitto, “quella del vice è una faccenda più politica che organizzativa”.

Regole più rigide per le votazioni. L’eccessivo numero di volte in cui la maggioranza si è trovata battuta nelle votazioni in Aula hanno convinto il direttivo del Pdl a ‘varare’ nuove regole interne per evitare, in futuro, nuovi incidenti del genere.

Nel corso della riunione di oggi, infatti, il Pdl ha stabilito che dalle prossime votazioni due deputati per regione avranno il compito di “invitare” i propri colleghi a essere presenti in Aula durante le attività parlamentari.

Contemporaneamente, è stato deciso, saranno inasprite le sanzioni nei confronti degli “assenti ingiustificati” arrivando anche alla sospensione dagli incarichi di partito.

Niente iter veloce per il dl anticorruzione. Per quanto riguarda il ddl anti corruzione, è proprio su questo tasto che, nel Direttivo, si sono registrate le maggiori divergenze tra finiani e berluscones. La bocciatura della “corsia preferenziale” al ddl le rende esplicite: la richiesta dei finiani non é stata accolta dal direttivo. La reazione del gruppo vicino al presidente della Camera è però composta: “é un errore politico”, spiega Carmelo Briguglio ricordando che “il ddl è un atto proprio del governo” e non “un’iniziativa della minoranza finiana”.