Pdl, Schifani: “Fini? Se fa politica lasci la presidenza della Camera”

Pubblicato il 22 Aprile 2010 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini potrebbe lasciare Montecitorio per entrare nel governo e avere “le mani libere e libertà di azione politica rispetto ai limiti che il ruolo istituzionale gli impone”. E’ la prospettiva che delinea il presidente del Senato, Renato Schifani, nel caso in cui dalla direzione del Pdl di oggi, cui non parteciperà per impegni istituzionali, dovesse aprirsi “la strada del correntismo”.

“Deriva”, quella delle correnti, che lo stesso Fini, ricorda la seconda carica dello Stato in un colloquio con il Corriere della Sera, ha definito più volte “metastasi”.

“Ora – analizza Schifani – purtroppo registro un’inversione di pensiero da parte sua. Tuttavia attendo, spero non accada”, perché porterebbe “a una involuzione nel Pdl” che, peraltro, Berlusconi “non condividerà mai” perché le correnti “non appartengono alla sua storia politica, alla storia cioé di chi proviene da Forza Italia”.

Nel caso succeda, però, l’ex leader di An è “il cofondatore del Pdl ma è anche presidente della Camera. Dinnanzi alla prospettiva di un sistema correntizio nel partito non vedrei male l’ipotesi che lasci Montecitorio per entrare nel governo”. Nel caso dovesse tornare invece l’ipotesi di gruppi autonomi, Schifani ribadisce che “la conseguenza inevitabile sia il ritorno alle urne”, perché chi li costruisce “si pone fuori dal Pdl”.

L’esito della direzione, comunque “penso dipenda più da Fini”, dice il presidente del Senato, perché il premier “si aprirà al dialogo, come ha sempre fatto”. Da parte del Cavaliere, secondo Schifani, “non c’é stato nessuno strappo”, nessuna scelta “priva dell’assenso del presidente della Camera”.

Anche le accuse di aver lasciato troppo spazio alla Lega, per il presidente di Palazzo Madama, sono “infondate”. Bossi, dice, “é stato capace di costruire una classe dirigente leghista giovane e preparata”. Mentre Fini “parla a nome della destra spendendo posizioni e valori che di destra non sono”, tanto che “le sue posizioni su sicurezza, famiglia, immigrazione hanno determinato al Nord il passaggio di molti elettori di An verso la Lega”.

L’auspicio di Schifani, in ogni caso, è che “prevalga il senso di unità, che sia tutelato il patrimonio storico del Pdl, nato in nome del bipolarismo” e che Fini “collabori a preservare tutto ciò, perché le scelte della politica sono irreversibili”.