“Torna a casa Lassie”, il vertice Pdl si apre con la conta dei finiani: “Tu quanti ne hai riportati?”

Pubblicato il 20 Agosto 2010 - 16:03 OLTRE 6 MESI FA

Il cane della serie "Torna a casa Lassie"

Pare che sia iniziato con una specie di appello. Ma non era una classe scolastica al suo primo appuntamento dopo le vacanze. E l’appello faceva “scopa”, come alle carte, con una conta. Insomma la domanda era: “Tu quanti ne hai portati?”. Ma non era la conta dei panini “portati” da ciascuno dei partecipanti ad una gita estiva. Era, a quanto raccontano, l’apertura preliminare del vertice del Pdl, quello con Berlusconi, Ghedini, Letta e tutto lo Stato Maggiore del partito. “Quanti ne hai portati Gasparri, tu li conosci tutti, se non li porti tu…”. Ma Gasparri pare non abbia nemmeno provato la conta sulle dita della sua mano, dicono che abbia risposto con ujn sorriso tirato: “Li conosco, certo. Ma tu sai che in questo momento non sono proprio il più adatto…”.

“Allora, La Russa, tocca a te, contiamo, a dodici ci siamo arrivati'”. “Diciamo che, insomma, quasi, stiamo lavorando”. Sandro Bondi metteva una buona e dolce parola: “Se ne abbiamo mezza dozzina, l’altra metà vuol dire che c’è anche lei, stanno coperti”. Verdini: “Non chiedete a me”. Ghedini aveva portato articoli di legge, altra mercanzia, non partecipava alla conta, non è il suo compito. Alla fine tutti gurdavano Letta e pendevano dalle sue labbra: se non lui chi porta e riporta? Non è dato sapere quale sia stato l’esito finale della conta, la conta dei finiani da riportare a casa, a casa berlusconiana, l’unica vera del Pdl. Il riporto a casa di una decina/dozzina di parlamentari finiani, il “torna a casa Lassie”,  è il primo impegno programmatico: se c’è quella decina, allora il governo prosegue e prosegue tranquillo. Altrimenti, se i finiani restano con Fini, anche se votano la “fiducia” e poi non votano e/o cambiano in Parlamento le leggi preparate da Ghedini e casomai quelle che Bossi si aspetta, allora da capo a dodici, allora il governo resta appeso a loro. E su questo Berlusconi non ci sta. “Tutti d’accordo?” Tutti. “Senza se  senza ma?”. Senza dubbi e ripensamenti.

Pare poi che la conta sia stata fatta e rifatta, una, dieci, una dozzina di volte. Chi divideva i finiani in due “caselle”: gli irrecuperabili e i già pentiti. Chi osservava che così era troppo drastico e in fondo inutile: meglio tre “caselle”: gli irrecuperabili, i morbidi, gli impauriti. Poi pare si siano fermati e siano passati ai dossier di governo, cioè ai “luoghi politici” dove stanarli questi finiani. “Dunque sul processo breve scriviamo…”. Era già arrivato il momento di Ghedini. Il vertice prosegue, Berlusconi ascolta, detta, corregge. Lo raccontano convinto e deciso, infatti prima di entrare ha detto a un turista spagnolo: “Estamos a la cabeza de la civilitazion”, siamo alla guida della civiltà. Un po’ di fastidio però Berlusconi lo manifestava: ma guarda se uno che sta lassù, alla testa della civiltà, si deve occupare di Fini, di Briguglio e magari pure delle Tulliani.