Pedofilia. Operazione Typhoon: 3 arresti e 501 siti in black list

Pubblicato il 11 Dicembre 2009 - 16:33 OLTRE 6 MESI FA

Sesso tra adolescenti, a volte anche tra bambini di appena 3 anni. Ancora pedo-pornografia e ancora su internet. A scovare immagini e video la polizia Postale e delle Comunicazioni grazie all’operazione Typhoon, condotta in 18 paesi europei e in Canada e guidata dalla Procura criminale austriaca, che ha portato all’arresto di 3 persone in Italia e all’inserimento nella ‘black list’ di oltre 500 siti pedo-pornografici, in attesa che i provider italiani applichino dei filtri per renderli inacessibili.

Sono un maestro elementare in pensione di 70 anni della provincia di Firenze, un cuoco di 35 anni di Prato e un impiegato di un ente pubblico di 55 anni residente a Piacenza i tre arrestati per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Altri 62 soggetti sono indagati. L’indagine, condotta dal pm Massimo Lastrucci della procura di Firenze, è cominciata da una segnalazione delle autorità austriache alle polizie di 21 paesi di tutto il mondo, che avevano riscontrato che due siti di condivisione d’immagini erano diventati, secondo gli inquirenti, «luogo di ritrovo e di scambio» per pedofili.

L’operazione Typhoon si è conclusa dopo 65 perquisizioni in sedici regioni italiane (Toscana, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Trentino, Umbria, Veneto ed Abruzzo), con il sequestro di oltre 7000 supporti digitali, 114 hard disk e 92 tra pc e notebook.

L’indagine nel complesso ha quindi portato all’arresto di 115 persone, tutti presunti pedofili, nei 18 paesi europei e in Canada. I sospetti, dice l’Europol,  tutti individuati su internet, svolgono attività lavorative di vario genere, molti sono insegnanti o comunque persone le cui attività consentivano di essere in stretto contatto con i bambini. Sono state identificate cinque vittime, bambini tra i quattro e i dodici anni.