Penati, le tangenti e le carte degli accusatori

Pubblicato il 3 Settembre 2011 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Giuseppe Guastella sul Corriere della Sera ricostruisce un altro pezzo della vicenda di Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni finito nell’inchiesta dell’area Falk.

Si parla di tangenti e una presunta caparra di Gavio a Di Caterina: una ricevuta da 1,4 milioni di euro per una casa mai comprata.

“A luglio del 2010 Giuseppe Pasini, interrogato a Milano nell’inchiesta Santa Giulia, rivela di aver dato nel 2001 quattro miliardi di lire (metà pagati in contanti in Lussemburgo con le ricevute in foto, ndr.) a Penati tramite Piero Di Caterina per essere favorito nelle speculazioni edilizie Falck e Marelli. Quando gli chiedono se avesse oliato altri politici, risponde: «Sì, ho pagato Amato e Di Leva». Di Leva è l’ex assessore all’edilizia di Sesto in carcere per l’inchiesta su 15 anni di tangenti nell’ex Stalingrado d’Italia che ha travolto Penati; il suo successore Amato non risulta tra gli indagati: «L’ho pagato affinché fossi agevolato o comunque si arrivasse all’approvazione del piano Marelli »”, ricostruisce il Corriere.