Pensioni. Camusso e Fornero a confronto: part-time per gli over 55

Pubblicato il 3 Gennaio 2012 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Part-time per gli over 55 mentre iniziano a prendere parte della pensione? Sul mercato del lavoro governo e parti sociali stanno preparando i dossier più caldi, a partire dalle misure per l’occupazione degli over 55. Elsa Fornero sta lavorando a un modello di contratto graduale (prima si parlava di contratto unico) capace di tenere insieme tutte le fasi della vita lavorativa, dall’ingresso in azienda dei giovani a future forme flessibili di uscita dal lavoro. Susanna Camusso, leader della Cgil, intervistata dalla Stampa, ha posto l’accento proprio su questo problema: la riforma delle norme con il prolungamento dell’età della pensione penalizza troppo chi resta nella terra di nessuno dei senza reddito cui nessuno darà un’altra chance. In sostanza, la Camusso intende difendere quei  ”lavoratori che stavano in un piccolo esercizio, in una piccola attività che hanno deciso di licenziarsi perché avevano abbastanza vicino il traguardo di una pensione che ormai non arriva invece più. Ed ora non solo sono disoccupati ma avendo 58-59 anni nessuno offre più loro un posto. In un mercato del lavoro così debole è stato un errore prolungare di 5-6 anni l’età della pensione”.

In linea con la strategia del contratto graduale, Elsa Fornero, presenterà, a tal riguardo, un modello legato all’intero “ciclo di vita lavorativo in grado di prevedere, ad esempio, tempi di lavoro graduati per i più anziani (dagli over 55 in poi) che, magari possano accettare una retribuzione inferiore e cominciare a incassare una parte dell’assegno previdenziale. Il principio che sostiene la proposta è chiaro: abbandonato il sistema retributivo non è più il peso dell’ultima busta paga a contare. Esempi in Europa non mancano. Uscire dalle otto ore lavorative standard per sostenere l’allungamento della vita lavorativa. Graduare le mansioni del lavoratore: ciclo di produttività e ciclo di vita non collimano, i picchi di stipendio coincidevano con la fine della carriera in azienda. Adesso il lavoratore potrebbe stabilmente fare da tutor per gli apprendisti.

Fin qui i possibili scenari per un tavolo di trattative che si annuncia complicato. La Camusso finora ha espresso un giudizio molto negativo sull’operato del governo, declinando bruscamente l’invito del professor Monti a fare in fretta e anzi ammonendolo di non farsi imporre l’agenda dall’Europa. ”Per il terzo anno la cassa integrazione è a livello record – afferma – 1 miliardo di ore e quasi 10 mila fabbriche interessate”

Il segretario della Cgil fa sapere di aver avuto un contatto telefonico con il presidente del Consiglio, Mario Monti e lo considera ”una conferma dell’impegno del governo ad aprire il confronto” ma senza fretta perché continuare a farci dettare i tempi da Bruxelles è un altro errore”. Un altro fronte di lavoro con il governo sarà quello della riflessione sugli ammortizzatori sociali ”per trovare una soluzione che copra davvero tutti – aggiunge Camusso – . E poi occorre dare risposte ai giovani e avviare un piano per l’occupazione” e per trovare le risorse economiche si deve parlare anche di ”legalità e di sommerso”. C’e’ un punto fermo al quale la leader della Cgil non intende rinunciare: ”se mi si propone di aumentare l’indennità della disoccupazione in cambio della rinuncia alla norma antidiscriminatoria sui licenziamenti, dico no”.