Elezioni, in Brianza questione morale della Lega al Pdl: “Ci presentate persone inadatte”

di Riccardo Galli
Pubblicato il 9 Marzo 2011 - 15:54 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi e Bossi

MILANO – “Ci sono dei casi in cui le persone che ci presenta il Pdl sono inadatte. I miei locali non accettano. Berlusconi è un alleato fedele, in linea di massima faremo accordi”, ma “vedremo lista per lista…”. Che la Lega voglia avere le mani libere alle prossime elezioni amministrative è cosa nota, ma Bossi ci tiene a ribadire la sua autonomia e mostrare, allo stesso tempo, la sua forza politica. La dicitura “persone inadatte” sembra ritagliata apposta intorno ad alcuni nomi che sono al centro dello scontro Lega – Pdl che si sta consumando nelle regioni del nord. Ma non racconta e non descrive solo una lotta politica, le “persone inadatte” lo sono non solo per bandiera di appartenenza ma anche, in alcuni casi, realmente impresentabili per la Lega perché troppo esposti in loschi affari.

In Lombardia, ad esempio, ci sono i casi di Pavia e Desio, che non è esattamente capoluogo ma è la capitale della Brianza produttiva diventata, dopo i fatti di ’ndrangheta, un caso nazionale. Nella provincia pavese, infatti, la Lega continua a frenare sull’ipotesi di un Poma bis (il presidente Pdl uscente). “Mai più con Vittorio e gli uomini legati ad Abelli”, è la posizione apparentemente irremovibile di quel pezzo di Lumbard che fa riferimento a Roberto Mura e Angelo Ciocca, il consigliere regionale campione di preferenze. Tradotto: se i berluscones ricandidano Abelli o un nome a lui collegato, i padani andranno da soli. Sullo sfondo le inchieste di ’ndrangheta che hanno travolto esponenti vicini all’ex zar della sanità lombarda. Quel bossiano “ci sono persone inadatte”, sembra calzare a pennello quindi al caso Pavia e al caso Desio dove, a novembre, la Lega ha votato insieme al Pd una mozione per sciogliere la giunta forzaleghista, chiacchierata per collusioni ’ndranghetiste. Il Carroccio, con il segretario cittadino Ettore Motta, spinge ora per un profilo autonomista dal Pdl su temi come legalità e pianificazione del territorio, praticamente su tutto quindi.

Insieme nei grandi centri e da soli nel resto d’Italia, questa è la linea ufficiale del Carroccio, ma non è nemmeno garantito che nei grandi centri Lega e Pdl correranno insieme. A Bologna ad esempio Carroccio e Pdl dovrebbero presentarsi uniti e con un unico candidato che però potrebbe non essere un pidiellino come a Torino e Milano, bensì il leghista Manes Bernardini. In Veneto il Carroccio punta alla corsa solitaria a Treviso provincia per completare il cappotto 2010 grazie anche ai sondaggi che danno la Lega al 50% e i cugini del Pdl sotto il 10.

Tensioni anche in Romagna, la nuova frontiera d’espansione del Carroccio dove si voterà in 8 comuni tra cui Rimini e Ravenna. “Il consiglio nazionale all’unanimità ha chiesto al Federale la deroga per correre da soli nei due capoluoghi”, comunica Gianluca Pini, il deputato leghista del territorio. “Il Pdl non è affidabile, è diviso al suo interno e poi a Ravenna propone un candidato che vuole la moschea, come si fa…”. Più chiari di così…