Cota contro la Bresso: “Ha lasciato il bilancio con un buco da 500 milioni”

Pubblicato il 31 Maggio 2010 - 15:32 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Cota

Il governatore del Piemonte Roberto Cota punta l’indice contro Mercedes Bresso e accusa il suo predecessore di aver lasciato nel bilancio un buco da oltre 500 milioni di euro. Parlando in conferenza stampa nella mattinata di lunedì 31 maggio Cota ha spiegato: “La Regione si trova con un pesante buco, oltre 500 milioni che mancano all’appello sul bilancio 2010 e che dovremo trovare tagliando tutti gli sprechi. E’ la situazione che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione di centrosinistra ed è mio dovere denunciarla per non esserne corresponsabile”.

Il governatore  aveva illustrato la situazione ai suoi assessori in riunione straordinaria tenutasi domenica 30 maggio. “La condizione in cui ho trovato i conti – ha affermato Cota- mi ha molto colpito. Più si va a fondo e più si trovano sprechi, come i 33 mila euro al mese pagati per avere una sede di rappresentanza della Regione Piemonte a Roma, o come gli oltre 22 milioni in quattro anni dati come parcella all’architetto Massimiliano Fuksas per progettare il nuovo palazzo regionale a Torino. Per coprire il buco dovremo compiere tagli consistenti. Ci stiamo lavorando e ci riusciremo, ma senza toccare i servizi e senza rinunciare al piano straordinario per il lavoro che stiamo per varare. E anche senza mettere a rischio la Sanità”.

I prossimi passi, ha spiegato l’assessore al Bilancio Giovanna Quaglia, saranno la certificazione esterna dei conti a partire dal bilancio dello scorso anno “per mettere fine a un’eventuale guerra di cifre” fra Cota e l’ex presidente del Piemonte Mercedes Bresso. “Il quadro dei possibili tagli – ha detto Quaglia – dovrebbe essere presentato dagli assessorati entro martedì. L’obiettivo è portare la bozza del Bilancio di assestamento in I Commissione per la discussione venerdì. Il margine di manovra per quest’anno è limitato a circa un miliardo e 600 milioni, sui 16 miliardi di budget complessivo dell’ente. E’ questa infatti la somma dei fondi stanziati ma non ancora impegnati sui quali “si può lavorare”.

Il buco di oltre 500 milioni è stato calcolato sommando 180 milioni di risorse statali da reimpostare, 157 milioni emersi analizzando i conti della Sanità, 90 milioni di oneri finanziari che risultano tolti dal bilancio 2009 e non inseriti in quello del 2010, 75 milioni provenienti dai fondi europei Fas destinati allo sviluppo che non potevano essere susati per la spesa sanitaria, 15 milioni mancanti per la finanziaria regionale Finpiemonte, e 16 milioni per il consiglio regionale.