Rischio di un nuovo voto in Piemonte: il Tar decide sui brogli. Cota: “Sarebbe un golpe”

Pubblicato il 23 Giugno 2010 - 13:57 OLTRE 6 MESI FA

Gli elettori piemontesi potrebbero essere richiamati alle urne. Il 1 luglio il Tar deve infatti decidere sulle presunte irregolarità nella presentazione delle liste che hanno di fatto deciso la vittoria di Roberto Cota. Se il Tar dovesse confermare, le elezioni di fine marzo potrebbero essere annullate e si riandrebbe al voto. L’esponente leghista ha dichiarato: «Per usare un eufemismo, i piemontesi non la prenderebbero bene». La sua avversaria, l’ex presidente Mercedes Bresso, ha invece precisato: «Cota aspetti la sentenza senza minacciare nessuno».

I ricorsi presentati al Tar sono due. Uno è rivolto contro tre liste: una guidata dall’ex udc Deodato Scanderebech, la Verdi Verdi e la lista dei Consumatori. Tutte apparentate a Roberto Cota. Hanno preso 50.000 voti, mentre lo scarto di voti tra Cota e Bresso era di appena 9.000.  Il secondo ricorso è invece contro la lista Pensionati per Cota, guidata da Michele Giovine, consigliere regionale uscente. Insieme al padre Carlo, Giovine è indagato e i pm hanno chiesto per i due il giudizio immediato. Per questo motivo, il Tar potrebbe sospendere la decisione sulla lista Pensionati per Cota, in attesa della sentenza penale di primo grado.

In molti, nel mondo politico piemontese, sostenuti in questo da esperti di diritto, ritengono che la sentenza del Tar comporterà la ripetizione del voto. Sembra infatti che ci siano tutti gli elementi a favore dell’annullamento delle elezioni. I simboli sono infatti troppo confondibili fra loro e mancano le firme di presentazione.