Bersani tenta la via del dialogo con Grillo: “Facciamo una legge sui partiti”

Pubblicato il 2 Marzo 2013 - 18:23| Aggiornato il 23 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Bersani tenta la via del dialogo con Beppe Grillo. E lo fa mettendo sul tavolo argomenti sensibili al leader dei 5 Stelle: la legge sul finanziamento ai partiti, il codice etico per le candidature. Il tutto dopo una prima apertura di Grillo in un’intervista al tedesco Focus (“Sulla legge elettorale sosterremmo un governo Pd-Pdl”) poi però ridimensionata via blog.

Sabato pomeriggio Bersani tenta la via della conciliazione con Grillo: “Vorrei dirgli che non m’impressiona. Gli pongo una sola questione, che si chiama democrazia. Io voglio fare una legge sui partiti e sono pronto a discutere del finanziamento ai partiti”.

“Adesso si può e dico a Grillo: finanziamento ok, però tu adesso mi spieghi, quando facciamo la legge sui partiti, com’è la trasparenza e la partecipazione, come si eleggono gli organismi dirigenti, com’è il codice etico per le candidature. Facciamo questa sfida, perché parliamo di democrazia, che è un bene indivisibile, non ci può essere l’uomo solo al comando. Dopo Bersani c’è il Pd, dopo Grillo voglio sapere cosa c’è, non per Grillo ma per l’Italia. Su questo noi non molliamo , su tutto il resto si discute”. Poi ha concluso: “Ognuno in Parlamento si prenderà le sue responsabilità. Grillo e il M5S cosa pensano? Fin qui hanno detto ‘tutti a casa’. Adesso sono nella casa anche loro. Quindi adesso o dicono tutti a casa ma compreso loro, o dicono come vogliono ristrutturare la casa”.

Il contestato passaggio dell’intervista di Grillo conteneva un’apertura su un’ipotetica fiducia a un governo Pd-Pdl: “Se Bersani e Berlusconi proponessero l’immediata modifica della legge elettorale, la cancellazione dei rimborsi elettorali e la durata massima di due legislature per ogni parlamentare – dice Grillo nell’intervista – sosterremmo ovviamente subito un governo del genere”.

Peccato che poche ore dopo, tramite il suo blog, Grillo abbia precisato di non credere a questa ipotesi, poiché a suo avviso Pd e Pdl “non lo faranno mai, stanno solo bluffando per guadagnare tempo”. “Ai vecchi partiti do ancora sei mesi e poi è finita – attacca Grillo – a quel punto non riusciranno più a pagare né le pensioni, né gli stipendi pubblici”.

“Per quanto mi riguarda, lo ripeto per l’ultima volta, il M5S non darà la fiducia a nessun governo (tanto meno a un governo Pd – Pdl), ma voterà legge per legge in accordo con il suo programma”, ha concluso.

Grillo inoltre chiede che l’Italia tratti con l’Europa una rinegoziazione del suo debito pubblico: “Siamo schiacciati non dall’euro, ma dai nostri debiti, con 100 miliardi di euro all’anno di interessi siamo morti, non ci sono alternative”. L’ex comico genovese ha paragonato la situazione dello Stato a quella di una società per azioni: “Se ho acquistato azioni di un’azienda e questa fa bancarotta”, ha spiegato, “allora ho avuto sfortuna. Ho rischiato e ho perduto”. A suo avviso, se le condizioni non dovessero cambiare, l’Italia dovrebbe uscire dall’euro e tornare alla lira.

E sull’euro: “Sono un convinto europeo. Sono per una votazione on-line sull’euro, voglio un’Europa unita che sia moderna, parli una lingua comune e non undici diverse come nel Parlamento europeo”.

“In verità l’Italia è persa da tempo – ha aggiunto – . In un anno non avremo più soldi per pagare le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici. Non c’è più molto da salvare”. Se fossi premier “farei ricomprare all’Italia i suoi titoli di Stato da Paesi come Francia e Germania e contratterei nuovamente il tasso d’interesse”, ha detto Grillo annunciando di voler “portare onesti ai vertici del Paese. Com’è in Europa, ma non in Italia”.

Monti non ha fatto vere politiche di risparmio – ha concluso Grillo – . Invece di togliere ai privilegiati, per primi ai politici, si è servito coi risparmi delle famiglie che ora non sanno più come andare avanti senza soldi. Una cosa simile può essere per il bene dell’Italia? E dell’Europa?”.