Pietro Calabrese racconta un “Berlusconi di plastica” in un video inedito di Tornatore

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 - 01:46 OLTRE 6 MESI FA

Pietro Calabrese

Un video inedito di Giuseppe Tornatore in cui Pietro Calabrese ricorda l’esordio di Silvio Berlusconi in politica, ha chiuso la serata all’Auditorium Parco della musica di Roma, dedicata al giornalista, morto un mese fa.

”Tutti a ridere quando il cavaliere Silvio Berlusconi mise una cosa, una retina davanti all’obiettivo, e poi disse ‘questo è’ il Paese che amo’. Tutti a ridere, sto buffone. Un partito di plastica e invece la plastica come si sa è indistruttibile, galleggia non la puoi recuperare, affondare”.

Cosi’ dice Pietro Calabrese in un video girato dal suo amico Giuseppe Tornatore nella Pasqua scorsa a Sabaudia, come ha raccontato lo stesso regista all’Auditorium, alla presenza della figlia del giornalista, Costanza e della moglie Barbara e di tanti amici fra cui Paolo Mieli, Gianni Letta, Luca Cordero Montezemolo, Walter Veltroni, Giuseppe Ayala, Enrico Mentana e Paolo Liguori.

”Non e’ detto che Pietro si sarebbe arrabbiato per le lungaggini dei nostri interventi. Forse si sarebbe divertito a vedere la paura di tutti noi a essere troppo lunghi. Questo filmato brevissimo l’ho girato la Pasqua scorsa a Sabaudia – ha spiegato Tornatore – con una telecamerina digitale che avevo appena acquistato. Ho capito che gli andava di dire qualcosa, era in vena di cazzeggio. Quando Pietro se ne è andato ho pensato a questo filmato ma non sapevo cosa fare. Non so se è giusto mostrarlo ma forse a Pietro sarebbe piaciuto”.

Nel video Calabrese scherza, ride, ma ha gli occhi tristi e dice ”potrei fare la parte di un intellettuale deluso su una terrazza sul mare di Sabaudia che ripensa agli anni della militanza politica quando andava alla sezione del Pci dei Parioli. E Berlinguer poteva dire ‘Noi abbiamo le mani pulite’ e veniva osannato, oggi lo prenderebbero a pernacchie. Mi commuove perché era vero. E’ stato l’ultimo che se lo è potuto permettere”.

Poi parla dei giornalisti e spiega: ”Noi non avevamo capito un cavolo della realtà. Prima del voto non ci azzecchiamo mai. Ci occupavamo delle mozzarelle di bufala a casa De Mita” e poi aggiunge ”a poco a poco il Partito comunista ha perso la visione del paese per stanchezza”.