Pilastro, i tunisini denunciano Salvini: “Non siamo spacciatori”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Gennaio 2020 - 09:06 OLTRE 6 MESI FA
Pilastro, i tunisini denunciano Salvini: "Non siamo spacciatori"

Salvini e la citofonata al Pilastro, l’ambasciatore tunisino costernato (Ansa)

ROMA – E’ ancora polemica dopo la visita di Matteo Salvini al quartiere Pilastro di Bologna durante la quale il leader della Lega ha citofonato in un palazzo chiedendo: ‘Buonasera, signora, suo figlio è uno spacciatore?’.

La famiglia tunisina: “Non siamo spacciatori”

La famiglia tunisina nega con forza l’accusa sommaria del leader leghista riservandosi di agire per vie legali per difendere la propria onorabilità e denunciare la gravità del l’iniziativa.

“Non sono uno spacciatore e non lo sono nemmeno i miei parenti, siamo scossi per quello che è successo e intendiamo andare avanti per vie legali». A parlare è il 17enne accusato di spaccio insieme al padre nel quartiere Pilastro di Bologna.

Il parlamentare tunisino: “Salvini razzista e vergognoso”

“Un atteggiamento razzista e vergognoso che mina i rapporti tra Italia e Tunisia”, ha detto a Radio Capital Osama Sghaier, vice presidente del Parlamento tunisino, commentando la citofonata ad una famiglia tunisina a Bologna.

“Il vice presidente del parlamento tunisino mi accusa di razzismo? Io ho raccolto il grido di dolore di una mamma coraggio che ha perso il figlio per droga. Un atto di riconoscenza che dovremmo far tutti: la lotta agli spacciatori dovrebbe unire e non dividere. Tolleranza zero contro droga e spacciatori di morte: per noi è una priorità. In Emilia Romagna e in tutta Italia ci sono immigrati per bene, che si sono integrati e che rispettano le leggi. Ma chi spaccia è un problema per tutti: che sia straniero o italiano non fa nessuna differenza”, la replica dell’ex ministro.

L’ambasciatore costernato scrive alla Casellati

L’ambasciatore di Tunisia Moez Sinaoui ha scritto alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati per esprimere la sua “costernazione” dopo aver appreso dell'”increscioso episodio”.

“Una deplorevole provocazione, fatta in maniera illecita, senza rispetto per il domicilio privato di una famiglia tunisina, divulgata in maniera ostentata all’opinione pubblica”, ha scritto l’ambasciatore, secondo quanto anticipato dal diplomatico all’ANSA. (fonti Ansa, Corriere della Sera)