Pisanu: “Tredici milioni di italiani convivono con la mafia”

Pubblicato il 30 Settembre 2009 - 15:35 OLTRE 6 MESI FA

Almeno tredici milioni di italiani, pari al 22% della popolazione, vivono in comuni, questi sono 610, che hanno registrato infiltrazioni mafiose. È quanto emerge dalla relazione presentata oggi dal presidente della commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu.

Pisanu, che ha illustrato un rapporto del Censis, rileva che su oltre 26.900 reati di tipo mafioso denunciati in Italia nel 2007 la metà risultano commessi in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, le quattro regioni a rischio per eccellenza. I ritardi e le inefficienze dell’apparato pubblico, ha detto Pisanu, proprie del nostro Paese, si presentano con caratteri più accentuati nel Mezzogiorno e, dunque, con conseguenze ancora più pesanti sulla performance dell’economia e sulla vitalità delle imprese.

A ciò contribuisce notevolmente la criminalità organizzata, perché nel condizionamento delle istituzioni e delle burocrazie locali essa realizza una delle forme più efficaci di controllo del territorio.

Per esempio, la distribuzione territoriale dei reati denunciati contro la pubblica amministrazione mostra che oltre il 42% avvengono in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Anche gli indicatori economici e sociali dimostrano come siano le quattro regioni più lontane dal resto del Paese: il loro Pil pro-capite è sotto il 75% della media europea ed è solo il 65,7% della media nazionale italiana. Tra il 2000 e il 2007 il Pil nazionale è cresciuto mediamente di un punto all’anno, mentre nelle quattro regioni soltanto dello 0,7%.