Politica italiana e governo fra 3 date: 21 aprile, 29 aprile, primo maggio…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Aprile 2018 - 11:45 OLTRE 6 MESI FA
Politica italiana e governo fra 3 date: 21 aprile, 29 aprile, primo maggio...

Politica italiana e governo fra 3 date: 21 aprile, 29 aprile, primo maggio…

ROMA – La politica italiana prossima ventura e le trattative per il nuovo governo sono strette fra queste tre date: 21 aprile, 29 aprile, primo maggio.

Claudio Tito su Repubblica spiega perché. Da queste tre date “dipendono le sorti di alcuni dei tre poli e l’indicazione di alcune opzioni istituzionali”.

21 aprile. È il giorno in cui si terrà l’Assemblea del Pd “per stabilire se confermare il reggente Martina, se e quando convocare il Congresso, se celebrarlo con le primarie o senza. Fino a quel momento, i Democratici sono congelati”.

29 aprile. Elezioni in Friuli. Favorito è il leghista Massimiliano Fedriga. Fino ad allora, il segretario del Carroccio Salvini anche se volesse, non potrebbe provocare alcun tipo di frattura con Forza Italia. Metterebbe a rischio il successo in una regione che può consegnare quasi tutto il nord (ad eccezione del Piemonte) al suo controllo. E comunque rappresenta un altro test per misurare le forze in campo, non solo nel centrodestra ma anche nel confronto con il Movimento 5Stelle.

Secondo un sondaggio di Demopolis pubblicato dal Piccolo di Trieste l’8 aprile, non solo a Fedriga va un consenso oscillante fra il 45 e il 51 per cento dei voti, ma alla Lega andrebbe il 30% dei suffragi, contro il 22% del M5s, il 20% del Pd e appena l’8% attribuiti a Forza Italia.

Primo maggio. Da quel momento, spiega Claudio Tito, le elezioni anticipate “sono tecnicamente impossibili”. E da quel momento “il cambio di sistema diventa operativo. Nessuno avrà più la forza di ricattare – dal punto di vista politico – e di imporre una soluzione. Tutti si dovranno adattare al regime parlamentare, alle alleanze e ai presidenti del Consiglio espressione delle mediazioni”.

Fra oggi, domenica 8 aprile e martedì primo maggio,  “la politica italiana rischia di restare chiusa in una sorta di grande surgelatore. E subito dopo magari rispolvererà anche il vecchio vocabolario della Prima Repubblica: dal “passo indietro” alle “convergenze parallele”.