Porcellum incostituzionale? La legge elettorale all’esame della Corte

Pubblicato il 17 Maggio 2013 - 09:43 OLTRE 6 MESI FA

(Foto Lapresse)

ROMA – La legge elettorale attuale, il Porcellum, è incostituzionale oppure rispetta tutti i principi della nostra Carta? Lo dovrà stabilire la Corte Costituzionale, ci metterà circa 6 mesi prima di esprimere il proprio parere dopo che la Cassazione ha rinviato alla Consulta il ricorso sulla legge.

I giudici della Cassazione hanno infatti accolto il ricorso dell’avvocato Aldo Bozzi (e con lui ci sono altri 27 firmatari) e si accingono a rinviare il tutto alla Consulta.

L’avvocato Bozzi ravvisa in particolare alcuni elementi di incostituzionalità: la mancata indicazione di una soglia oltre la quale scatta il premio di maggioranza che garantisce il 55% dei seggi alla Camera. La legge infatti assegna il premio alla coalizione o al partito con più voti.

L’impossibilità di esprimere preferenze: chi vota può barrare un simbolo ma non un candidato in lista. Infine, la difformità tra Camera e Senato: a palazzo Madama infatti il premio di maggioranza è su base regionale. Le differenti regole per Camera e Senato hanno portato, di fatto, all’ingovernabilità delle scorse elezioni.

Chi è Aldo Bozzi? Lo spiega Liana Milella su Repubblica:

È un personaggio Aldo Bozzi. Ben 79 anni, ma la voce di un giovanotto. E l’energia pure. Nipote «prediletto», come lui stesso ammette, dello zio che aveva lo stesso nome, famoso liberale e protagonista della Resistenza. Il “giovane” Bozzi è un avvocato esperto in diritto amministrativo, che dopo trent’anni da avvocato dello Stato e venti di professione, adesso si dedica soprattutto ai ricorsi per il Tribunale dei diritto dell’uomo di Strasburgo. Non ha sponsor politici. Perché, allora, da anni tenta in tutti i modi di far cadere il Porcellum? «La mia è una ribellione personale». Le ragioni? «È unalegge vergognosa, un imbroglio pazzesco, che produce un Parlamento di “nominati” e non di eletti. Gli italiani non eleggono i loro rappresentanti, e questo è contro la Costituzione».