Camera: stop ai portaborse in nero, al via 2 ddl bipartisan

Pubblicato il 6 Settembre 2012 - 17:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Stop ai portaborse pagati poche lire e in nero, con i parlamentari che si tengono la maggior parte della somma che le Camere versano loro per i collaboratori. E’ infatti iniziato in commissione Lavoro della Camera l’esame di due ddl “bipartisan” che prevedono il pagamento diretto dei collaboratori parlamentari da parte di Senato e Camera.

”E’ un problema aperto da tempo, speriamo che questa sia la volta buona”, ha commentato Silvano Moffa, presidente della commissione e relatore dei due provvedimenti. D’altra parte, sottolinea lo stesso Moffa, la legge è attesta in aula già il 24 settembre.

”C’è la possibilità concreta che la legge sia approvata entro fine legislatura”, sottolinea Lucia Codurelli (Pd) presentatrice del primo ddl (nel 2009) al quale si è affiancato quest’anno quello a prima firma Giuliano Cazzola. Nelle precedenti legislature ed anche in quella attuale, sono emersi diversi casi di collaboratori pagati in nero da deputati o senatori, che risparmiavano così sulla somma che Camera e Senato dà loro proprio per pagare i portaborse.

Molti parlamentari poi non hanno proprio un portaborse: per esempio alla Camera ce ne sono circa 220 sui 630 deputati. I due disegni di legge, sul modello del Parlamento europeo, prevedono che i collaboratori vengano scelti dal parlamentare, con cui ci deve essere un rapporto fiduciario, ma vengono pagati direttamente dalla Camera e dal Senato che pensano anche ai versamenti contributivi. Se il parlamentare non ha il portaborse la sua Camera di appartenenza risparmia, ma non dà nulla allo stesso parlamentare.

La proposta di Codurelli, rispetto a quella di Moffa, prevede anche che il collaboratore non possa essere un parente stretto del parlamentare inoltre è previsto un Albo dei collaboratori che sottoscrivono un codice etico. ”Adesso avvieremo una rapida fase di audizioni – ha detto Moffa – delle due associazioni di collaboratori oggi esistenti, e poi proporrò un testo unificato dei due disegni di legge, su cui poi ragionare. Alcune problematico esistono, come il tipo di contratto da stabilire, tenendo conto della figura particolare del collaboratore”.