Porto di Imperia, “patto segreto” tra Scajola e Caltagirone? I sospetti della Procura

Pubblicato il 11 Novembre 2010 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA

Un patto “segreto” tra l’ex ministro Claudio Scajola e l’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone per l’affidamento dei lavori del porto di Imperia? E’ il sospetto del procuratore generale Maria Antonia Di Lazzaro che sta seguendo l’inchiesta sulla costruzione del porto nella città ligure.

L’ipotesi è che Scajola abbia “favorito” Caltagirone, indicando la sua società agli amministratori locali che seguivano gli appalti. Ed è risaputo quanto la famiglia Scajola sia influente nella vita politica di Imperia. Se tutte le persone coinvolte fossero iscritte nel registro degli indagati, l’accusa sarebbe di associazione per delinquere finalizzata a favorire l’ingresso dell’imprenditore romano nella “Porto di Imperia”.

La vicenda è stata ricostruita in un articolo di Natalino Famà pubblicato sul Secolo XIX. Stando a questa ricostruzione, tutto cominciò nel 2003, quando, durante un viaggio in elicottero, ci sarebbe stato l’approccio tra Scajola e Caltagirone.

Ecco la ricostruzione cronologica fatta da Famà: “Nell’ottobre 2003 Giampiero Fiorani e Francesco Bellavista Caltagirone sorvolano in elicottero la città in compagnia dell’assessore all’urbanistica Luca Lanteri e dell’onorevole Claudio Scajola. Il banchiere a quell’epoca non era ancora indagato nell’ambito dell’inchiesta denominata “Bancopoli””.

Secondo la magistratura, spiega Famà, “sarebbe stato questo il primo atto di un’amicizia-patto tra Scajola e Caltagirone. Però, un anno dopo, il 12 marzo 2004, e due anni dopo, l’8 marzo 2005, Imperia, Comune e Provincia, Unione degli Industriali e Camera di commercio, con l’appoggio della Regione, sono ancora alla ricerca di imprenditori pronti a investire sul “waterfront”. Il progetto del porto di Imperia viene presentato nelle due edizioni del Mipim di Cannes, expo-vetrina per l’alta imprenditoria immobiliare all’interno del padiglione “Business 2 Liguria””.

Evidentemente, sostiene Famà, “l’acquirente” almeno sino all’ultimo Mipim, non c’era ancora. Pochi mesi dopo, l’8 giugno 2005 Francesco Bellavista Caltagirone, sbarca a Imperia per valutare la possibilità di costruire il nuovo mega porto turistico del capoluogo rivierasco. All’incontro partecipa anche Piergiorgio Parodi, padre di Beatrice, vedova Cozzi, e conoscente oltre che “collega” dell’imprenditore romano, con il quale avvia la realizzazione del porticciolo di San Lorenzo al Mare”.

“Il 27 luglio 2005 Passa in consiglio comunale il progetto del porto turistico di Imperia. Con 28 voti a favore e 10 contrari (la minoranza), il consiglio approva il progetto esecutivo. Il giorno dopo, in municipio, amministratori comunali e della S.p.a., annunciano la nascita. La sera del 26 marzo 2006 in un dibattito tv, Scajola racconta come si è giunti a “scovare” l’imprenditore. «Caltagirone? – rivela – Era in elicottero con Fiorani quando abbiamo fatto il giro sulla città. Poi Fiorani, al quale abbiamo detto no per il progetto di 300 appartamenti nell’ex Italcementi, non si è più fatto vivo. Caltagirone, invece, ci ha pensato un po’ e ora ha accettato la scommessa, onerosa, di questo grandissimo porto”». Il 25 marzo 2006 viene posata la prima simbolica pietra sul maxi porto turistico per 1300 barche”. Ma, secondi giudici dell’accusa, il “piano” era stato già stato organizzato nei minimi dettagli.