“Antiberlusconiani, ma non poveracci”: Piero Ricca replica a Mino Fuccillo

di Piero Ricca
Pubblicato il 26 Aprile 2011 - 17:19 OLTRE 6 MESI FA

Piero Ricca (foto Lapresse)

Gentile Redazione di Blitz Quotidiano.

Mino Fuccillo, nella sua rubrica di commenti sulla Vostra testata, giudica come dei “poveracci” i cittadini che difendevano l’idea di uguaglianza davanti al tribunale di Milano dall’assalto del partito dell’impunità. Tutti, senza distinzioni, compresi coloro che, come i miei amici e io, esibivano striscioni con l’articolo 3 della Costituzione italiana, parificati nel suo giudizio ai tifosi di B.: sinceri, secondo Fuccillo, non a pagamento, come varie indagini giornalistiche hanno dimostrato.

Lo scopro per caso girando sul web ed è un giudizio che Fuccillo condivide non solo con i sostenitori e i dipendenti del presidente del Consiglio, ma anche con altri osservatori del fronte per così dire “neutralista”, i quali evidentemente faticano a comprendere la differenza fra testimonianza civile a difesa delle regole e tifoseria partitica e magari imputano a chi si oppone frontalmente all’eversione di governo, senza limitarsi a starsene a casa a leggere il giornale giusto, una qualche responsabilità nel fatto che da tanti anni la politica italiana, come un disco rotto, è ancorata alla pretesa di impunità di un individuo dal potere abnorme che si considera al di sopra della legge. Fuccillo va avanti e, forse per dare forza al suo giudizio, scrive che, protestando per il danno prodotto dalla polizia alla mia telecamera, io avrei “pateticamente” messo in scena una repressione di polizia a suo dire inesistente.

Mi dispiace per Fuccillo, ma l’episodio che quella mattina davanti al tribunale ho denunciato (blocco di polizia, identificazione senza motivo, danneggiamento della telecamera che un digossino particolarmente zelante voleva strapparci di mano) è realmente avvenuto, in presenza di testimoni, come posso dimostrare. All’insaputa dell’opinionista Mino Fuccillo. Ma un opinionista che giudica senza sapere o facendo a meno dei fatti, stigmatizzando chi subisce l’abuso, non chi lo commette, voi – cari lettori – come lo giudichereste?.