Prefetto Pecoraro: “A Roma esponenti di tutte le mafie. Buzzi incontrato, non sapevo chi fosse”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2014 - 22:50 OLTRE 6 MESI FA
Prefetto Pecoraro: "A Roma esponenti di tutte le mafie. Buzzi incontrato, non sapevo chi fosse"

L’audizione di Giuseppe Pecoraro in Commissione Antimafia (foto LaPresse)

ROMA, 11 DIC – “A Roma ci sono esponenti di tutte le mafie” interessate al commercio, all’edilizia, alla ristorazione: lo ha detto il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, davanti all’Antimafia. “C’è una connivenza tra loro e con esponenti della criminalità locale interessata al traffico di stupefacenti, alle rapine e all’usura. Solo nel 2014 la Gdf ha sequestrato beni per 1 miliardo e confiscato beni per 80 milioni più 99 milioni di sequestri destinati alla confisca”.

Per quanto riguarda l’ipotesi di commissariamento del comune, Pecoraro ha spiegato: “Ho incontrato Cantone: ci potrebbe essere una richiesta di commissariamento degli appalti se Cantone lo riterrà”.

“Nel giro di un paio di mesi avremo idea” se sarà necessario commissariare il Comune di Roma, prosegue il prefetto “la legge parla di tre mesi più tre. Partiremo da Ostia e da qualche altro municipio”e “se ci saranno situazioni particolari lo segnalerò subito al ministro dell’Interno ma se mi dovessi augurare lo scioglimento da cittadino direi no”.

A proposto di Salvatore Buzzi, il presidente della Cooperativa 29 giugno ora agli arresti, Pecoraro spiega:

“Ho ricevuto Buzzi, neanche sapevo chi fosse. Mi ha chiamato il dottor Letta dicendomi di riceverlo. Siamo senza paracadute, chiunque può venire da me come da voi. Odevaine è sempre stato vicino alle istituzioni, partecipava alle riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza. Ancora oggi non riesco ad immaginare di Odevaine una cosa del genere”.

“Sapendo perché veniva Buzzi, ho detto no, perché non avevo bisogno di quel che proponeva”, ha proseguito il prefetto. Che ha spiegato che Buzzi gli ha proposto 100 appartamenti a Castelnuovo di Porto dove sistemare gli immigrati. “Ma un paesino di poche anime che già ha il Cara non poteva ospitare certo 10mila immigrati, era assurdo. Quindi ho detto no”.