Presidente Repubblica, Renzi anti-troll: quelli che affossarono Prodi cercando Rodotà

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Gennaio 2015 - 15:32 OLTRE 6 MESI FA
Presidente Repubblica, quei tweet e troll che affossarono Prodi cercando Rodotà

Presidente Repubblica, quei tweet e troll che affossarono Prodi cercando Rodotà (LaPresse)

ROMA – Sull’elezione del presidente della Repubblica i grandi elettori del Pd (parlamentari e deputati del Pd), devono “portare la propria voce senza farsi spaventare da Twitter e dai molti trolls”: così Matteo Renzi rilegge la rielezione (passi il gioco di parole) di Giorgio Napolitano.

Per rispondere alle accuse di essere stato proprio lui a muovere le proprie truppe (all’epoca 50-60 “grandi elettori”) per affossare la candidatura di Romano Prodi, nella famosa quarta votazione in cui vennero a mancare 101 voti fra i deputati del centrosinistra, 101 voti con i quali Prodi sarebbe arrivato vicinissimo a quota 504 che avrebbe significato presidenza, Renzi dà la colpa ai social network, megafono di quell’ala sinistra dell’elettorato che voleva Stefano Rodotà presidente e un governo in coalizione con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

“Due anni fa la politica non ha brillato, questa volta non possiamo fallire”, ha detto Renzi. A suo parere fu la debolezza del Pd nei confronti della marea montante dei “Ro-do-tà” ad affossare prima la candidatura di Franco Marini, scelta d’intesa con Berlusconi, e quella di Romano Prodi, scelta per unanime alzata di mano durante un’assemblea dei grandi elettori al teatro Capranica convocata in fretta e furia dall’allora segretario Pier Luigi Bersani.