Michaela Biancofiore racconta in un’intervista al settimanale “A” che il problema sono gli ex An, particolarmente “voraci” di potere: “Mara ha problemi con Cirielli, io con Gasparri, Stefania con La Russa. Vede, il loro sfogo doveva servire a lanciare un messaggio. A far capire al presidente che lo rivogliamo alla guida, al timone. È lui il comandante e tocca a lui tornare a governare anche il partito. Deve farlo perché gli ex An sono voraci, hanno approfittato delle deleghe, degli spazi, della fiducia che hanno ricevuto dal premier. Ma ora è il momento che torni e rimetta le cose a posto”.
“Ho sentito tante bugie – continua Biancofiore -. Che il presidente non è andato al compleanno di Mara, che ha negato un incontro a Stefania, che non le ha nemmeno chiamate per gli auguri di Natale… Chiacchiere. Chi dice questo non ha capito nulla, non sa che Silvio è con noi e noi con lui. Sì, siamo la Berlusconi Generation”.
Ora, dopo lo strappo, Carfagna e Prestigiacomo cercano di ricucire: “Io rimango perché di lui mi fido – ha confessato alla deputata il ministro per le Pari Opportunità -, mi sono sempre fidata e non smetterò mai di ringraziarlo per la fiducia che mi ha accordato”. E la Prestigiacomo avrebbe detto: “Sono nata politicamente con Berlusconi, morirò politicamente con Berlusconi”.
Un segnale di fedeltà assoluta che arriva nel momento più adatto. Berlusconi si fida poco di molti dei suoi e le “sue” donne ora si compattano accanto a lui. La Biancofiore continua: “Anche lui non ama più il Pdl, non ama un partito sfregiato dalle logiche correntizie. Fonderà un nuovo partito. Con ruoli più chiari. Magari anche un nuovo nome”. E scommette su “Italia”.