Primarie, Bersani insiste sulle regole: “Impossibile cambiarle in corsa”

Pubblicato il 30 Novembre 2012 - 20:31 OLTRE 6 MESI FA
Pierluigi Bersani (LaPresse)

ROMA – Le regole. Sono loro e continuano a rimanere loro, a scapito dei contenuti, le grandi protagoniste del confronto tra Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani a due giorni dal ballottaggio che deciderà il candidato premier del centrosinistra. Perché anche venerdì, a più di 24 ore dalla pagina di giornale comprata dalla Fondazione Big Bang di Matteo Renzi che invitava a votare al ballottaggio.

Così, parlando al videoforum con Repubblica, anche venerdì Bersani riparte dal tema del regolamento del confronto:

Le regole possono piacere o non piacere, ma non si possono cambiare in corso d’opera. Visto che ci candidiamo a guidare il Paese, dobbiamo essere quelli che le regole le fanno rispettare. Oltre 3 milioni di persone hanno accettato le regole e ora non li possiamo prendere in giro. Se ne occueprà il comitato dei garanti, io non voglio occuparmene, non c’è stata nessuna accusa bulgara. Le regole sono state decise anche con quelli del primo turno, non sfregiamo questa giornata magnifica”.

Quindi Bersani si dice preoccupato per le differenze in tema di politica estera con Renzi. Differenze emerse soprattutto in tema di Medioriente nel confronto televisivo su RaiUno:

“Dal dibattito tv dell’altra sera più che la questione della possibile alleanza con Casini la differenza più consistente e preoccupante con Renzi è sulla politica estera e di questo con Matteo ne voglio parlare”.

Sul patto con Casini, uno dei punti in cui Renzi (l’altro è il finanziamento pubblico dei partiti) può erodere voti a Bersani, il leader del Pd usa cautela:

“Per forza non si fa niente – risponde Bersani alla domanda di un lettore di Repubblica – noi diciamo che i progressisti sono disposti a parlare con chi è intenzionato a frenare le derive populiste e autoritarie che minacciano tutta l’Europa. La chiusura settaria è un errore. Inoltre non sappiamo ancora come si organizza il centro e con quale programma si presenta, ma per noi alcuni punti del programma, come le unioni civili per gli omossessuali sul modello della legge tedesca, non sono trattabili”.