Primarie centrosinistra, Tabacci fa il botto a Casoria col 62% dei voti

Pubblicato il 26 Novembre 2012 - 09:06 OLTRE 6 MESI FA
Bruno Tabacci (Lapresse)

NAPOLI – A Casoria Bruno Tabacci spacca. Lo riporta il quotidiano La Stampa che in un articolo a firma di Jacopo Iacoboni, racconta lo strano paradosso della periferia napoletana. Precisamente nella periferia nord orientale di Napoli, dove il voto spesso è inquinato dalle “zone grige della politica-camorra”.

Scrive la Stampa:

Ci sono però casi clamorosamente da rivedere: a Casoria Tabacci (con l’Api del proconsole locale Tommaso Casillo) su 4 mila voti ne ha presi più della metà. Ad Afragola su 1500 voti ne ha presi un terzo. A Caivano s’è pappato 600 voti su 1200; con Api si vola davvero. A Frattamaggiore, racconta Tommaso Ederoclite, già a metà mattinata c’erano trecento voti nel circolo cittadino (commissariato), più che nel circolo provinciale.

Casoria torna così ad essere caso nazionale per i voti all’interno degli schieramenti del centro sinistra. Bruno Tabacci, Vice Sindaco e Assessore alle Finanze nella nordica Milano, scelto dall’API per le primarie nel centro sinistra, raggiunge in Italia una percentuale dell’1,2% mentre a Casoria ottiene il 62%. Un dato politico che va senz’altro valutato e approfondito.

Alle ore 00.25 il risultato finale delle primarie del centro sinistra per la città di Casoria è già disponibile. Mentre nel resto d’Italia lo spoglio nella notte è andato in tilt, per ritardi provenienti proprio dal Sud. Queste le preferenze espresse a Casoria:

Bersani: 748 voti, con una percentuale del 20.08%

Tabacci: 2345 voti con una percentuale del 62%

Puppato :9

Vendola: 246 con una percentuale del 6,5%

Renzi: 382 con una percentuale del 10,2%

Ma a Napoli anche Vendola ha fatto il botto:

sottrae il secondo posto con Renzi (Bersani intorno al 50). In ogni caso i 1100 voti della sezione di San Giovanni a Teduccio (la metà rispetto al 2011), o il drastico calo di Barra e Secondigliano, sono però voti veri, lo vedi dalle facce in coda: solari, perbene, come gli scrutatori di Scampia Giovanni e Fabiola. «Non c’è stata gente che trafficava coi soldi ai seggi, ci siamo tolti questo scuorno», dice Francesco Nicodemo, rappresentante di lista renziano nella sezione assai importante di via Toledo; qui vota anche la sinistra borghese di Claudio Velardi, con cane – per Renzi – dell’attore Giulio Scarpati, del critico Philippe Daverio: e Nichi è arrivato secondo, davanti per un pelo a Renzi.