Primarie Pd, Gianni Cuperlo: dalemiano anti-Renzi. Una vita tra partito e studi

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Dicembre 2013 - 07:15 OLTRE 6 MESI FA
Primarie Pd, Gianni Cuperlo: dalemiano anti-Renzi. Una vita tra partito e studi

Primarie Pd, Gianni Cuperlo: dalemiano anti-Renzi. Una vita tra partito e studi

ROMA – A dispetto dell’antipolitica dilagante, Gianni Cuperlo rivendica la sua biografia di politico a tutto tondo: una vita dedicata al partito, a partire dalla Fgci, di cui divenne l’ultimo segretario nel 1988. E poi una lunga carriera di dirigente nel partito perché la politica, rivendica lo sfidante di Renzi alla leadership del Pd, “è una cosa che, come amava dire Berlinguer, può riempire degnamente una vita”.

Triestino, 52 anni, sposato con una figlia, Cuperlo ha fatto dell’understatement il suo stile di vita. Riservato, poco presente in tv, sempre gentile e con un’eleganza inglese sia nel modo di vestire che di parlare, l’ex diessino ha affrontato anche la battaglia per la segreteria del Pd senza mai alzare i toni o aggredire gli avversari.

Oltre alla politica, la sua passione è lo studio e non è infrequente, tranne nell’ultimo periodo in cui ha girato l’Italia per farsi conoscere, incontrarlo seduto in Transatlantico a leggere da solo un libro. Per questo, dal 2006 oltre che deputato del Pd, è presidente del Centro Studi del partito ed è stato docente a contratto presso l’Università di Teramo, insegnando Teoria e Tecnica della Comunicazione Pubblica, Comunicazione Politica e Analisi della Sfera Pubblica.

Se diventasse segretario del Pd, per Cuperlo sarebbe la seconda volta in un ruolo di leadership: dal 1988 al 1992 fu l’ultimo segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana (Fgci) ed il primo della Sinistra Giovanile (Sg). In piena transizione dopo la caduta del Muro di Berlino, guidò l’organizzazione giovanile nel passaggio del 1989 seguendo la svolta politica del Partito Comunista Italiano, decisa da Achille Occhetto.

Il rapporto di amicizia e stima con Massimo D’Alema, suo grande sponsor nella corsa alla guida del Pd, ha radici antiche: da responsabile della comunicazione del Pds, dal 1992 al 1994, cominciò una collaborazione sia dentro il partito sia alla Camera dove D’Alema era presidente della Commissione bicamerale per le riforme. Con l’ex premier Cuperlo partecipa anche alla stesura e pubblicazione di alcune opere come: ‘Un paese normale’ nel 1996 e ‘La grande occasione’ nel 1998.

Per una rivoluzione della dignità’‘ è lo slogan del suo programma nella corsa alla segreteria, dove sostiene con forza la necessità di una sinistra forte e laica, che si faccia paladina dei diritti e dei lavoratori. Ma l’ex diessino, pur legato ad esponenti della vecchia guardia del partito, non da ora chiede un ricambio della classe dirigente del Pd. Dopo la sconfitta elettorale del 2008 sul palco dell’assemblea nazionale del Pd disse a Veltroni e a tutti i big che ”con i loro grandi meriti e i loro limiti”, dovevano prendere atto della situazione e lavorare per ”lasciare alle nuove generazioni la leadership”.