Primo Maggio, messaggio di Napolitano: “Non mortificare il lavoro”

Pubblicato il 1 Maggio 2010 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano

Il mondo e il valore del lavoro recentemente hanno conosciuto nel nostro Paese «ingiuste mortificazioni, in tempi recenti»: lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano celebrando al Quirinale la Festa del Lavoro e ricordando che «l’articolo 1 della nostra Costituzione pone il lavoro a fondamento della Repubblica e non si tratta di un residuato post-bellico di singolare marca italiana».

«Quel valore – ha aggiunto – è la chiave dell’economica sociale di mercato cui la più recente e attuale Carta di principi e di indirizzi dell’Unione Europea, il Trattato di Lisbona, ancora il progetto dell’Europa unita».

«I fenomeni di sfruttamento schiavistico del lavoro degli immigrati, di ostentata e violenta illegalità a fini di manipolazioni per il mercato del lavoro sono intollerabili in un Paese civile, nell’Italia democratica, e vanno stroncati con ogni energia», ha detto il presidente della Repubblica, riferendosi, in particolare, ai fatti di Rosarno aggiungendo che nulla «può giustificare violazioni evidenti delle leggi e dei diritti dei lavoratori, neppure la più critica delle congiunture economiche».