Processo Mediaset, il giudice: “Contro Berlusconi plotone d’esecuzione”. Forza Italia chiede una inchiesta

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Giugno 2020 - 20:20 OLTRE 6 MESI FA
Giudice del processo Mediaset: "Contro Berlusconi plotone d'esecuzione". Forza Italia chiede una inchiesta

Processo Mediaset, il giudice: “Contro Berlusconi plotone d’esecuzione”. Forza Italia chiede una inchiesta (Foto Ansa)

Il processo Mediaset nei confronti di Silvio Berlusconi per frode fiscale fu “un plotone d’esecuzione”. “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone”. Parole fortissime pronunciate dal relatore in Corte di Cassazione, il magistrato Amedeo Franco, morto lo scorso anno, in una registrazione audio riportata dal Riformista.

Registrazione smentita dalla Cassazione: “Tutti i magistrati componenti del collegio hanno sottoscritto la motivazione della sentenza”, rileva con una nota la Corte. “Non risulta altresì che il consigliere Amedeo Franco abbia formalizzato alcuna nota di dissenso”.

Ma lo scoop sulle presunte parole di Franco scuote profondamente Forza Italia, secondo cui le parole del magistrato confermano come Berlusconi fu vittima innocente di “un golpe giudiziario”, visto che poi l’ex premier, in seguito a quella condanna venne espulso dal Senato. “Ora emerge la verità” osserva Mara Carfagna.

Ma ad insorgere è tutta Forza Italia. In Aula alla Camera sono esposti dei cartelli con su scritto: “Verità per Berlusconi” e “Giustizia per Berlusconi”.

Antonio Tajani chiede “una commissione d’inchiesta” per fare luce “sul malgoverno della giustizia penale in Italia sin dal’epoca di Togliatti”.

Le parole sul processo a Berlusconi che hanno fatto esplodere il caso

Tutto nasce dalle parole che Franco pronunciò nel 2013 in un incontro, dopo la sentenza di condanna, con Berlusconi e alcuni testimoni, uno dei quali registrò la conversazione.

“Berlusconi – affermò Franco – deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà… A mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia… L’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto”.

Sulla vicenda, che ha un risvolto non solo politico ma anche giudiziario, interviene anche uno dei difensori del Cavaliere, Franco Coppi: “Sono sempre stato sorpreso da quella sentenza. Una decisione che andava contro la giurisprudenza. Franco – prosegue – è sempre stato considerato come un giudice preparato e un galantuomo. E’ evidente che si sia trovato in minoranza in camera di consiglio, una camera di consiglio dove, a sentire lo stesso relatore, non ci fu neanche discussione”.

Durissima la presa di posizione di Ferdinando Esposito, Presidente della sezione feriale della Cassazione che emise la sentenza di condanna nell’agosto 2013. Secondo Esposito le notizie di presunte pressioni sono “gravissime e diffamatorie insinuazioni”.

Esposito fa sapere di non avere subìto “in alcun modo, pressioni né dall’alto né da qualsiasi altra direzione”.

La solidarietà a Berlusconi, da Salvini a Renzi

A prendere le difese dell’ex capo del governo però non è solo il suo partito. Solidarietà arriva anche dai due alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Per il leader della Lega, Berlusconi è stato vittima di “un processo farsa. E’ l’ennesimo episodio che ci ricorda la necessità di una riforma profonda”, della giustizia. Non solo: l’ex ministro dell’Interno concorda con la proposta che venga fatto senatore a vita “è una richiesta fondata”.

Sulla stessa linea la leader di Fratelli d’Italia: “Fa rabbrividire l’idea che la legge non sia uguale per tutti”.

La solidarietà però non arriva solo dal centrodestra. Se il Pd sceglie il silenzio, a pretendere un chiarimento è Matteo Renzi: “Non so dove sia la verità – sottolinea il leader di Italia Viva – ma so che un Paese serio su una vicenda del genere, legata a un ex presidente del Consiglio, non può far finta di nulla”.

E anche se a titolo personale, il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti annuncia di voler sottoscrivere la proposta di legge annunciata in aula dalla capogruppo azzurra Mariastella Gelmini di una commissione d’inchiesta “sull’uso politico della giustizia negli ultimi 25 anni”. (Fonte: Ansa)