Processo Mediaset: le chance di Berlusconi in Cassazione. Pronostico da tripla

Pubblicato il 30 Luglio 2013 - 13:37 OLTRE 6 MESI FA
Processo Mediaset: le chance di Berlusconi in Cassazione. Pronostico da tripla

Processo Mediaset: le chance di Berlusconi in Cassazione. Pronostico da tripla

ROMA – Processo Mediaset: le chance di Berlusconi in Cassazione. Pronostico da tripla. In ambito calcistico il pronostico sarebbe da classica tripla: se ammettiamo che Berlusconi gioca fuori casa, l’1 identifica la sconfitta secca con la conferma della condanna in Appello, l’x l’annullamento con rinvio, il 2 l’annullamento secco della condanna. Tre scenari apertissimi: i cinque componenti del collegio “feriale” non si conoscono fra loro, dalla III sezione che ha istruito il processo in Cassazione, quella che si occupa dei reati fiscali, proviene solo il giudice  Amedeo Franco che aprirà l’udienza con la sua relazione.

Un punto fermo è che non ci sarà alcun rinvio anche perché gli avvocati Franco Coppi e Niccolò Ghedini non l’hanno chiesta: conoscono troppo bene le regole e la prassi in Cassazione per poter sperarci. Donatella Stasio sul Sole 24 Ore ci guida in una preziosa analisi dei precedenti della III sezione per verificare le chance di successo di Berlusconi legate alla possibilità di annullamento della condanna. Detto dell’impossibilità di un rinvio (una sana economia processuale non consente di far ricominciare daccapo altri giudici che dovrebbero rivedere il tutto), sono esclusi, di conseguenza, cambi di collegio o dilazione ulteriore dei tempi.

Berlusconi, ricordiamolo, è stato condannato in primo e secondo grado per due frodi fiscali (una del 2002 e l’altra del 2003) a 4 anni di carcere (di cui 3 indultati) e a 5 di interdizione dai pubblici uffici. Il verdetto dovrebbe arrivare (secondo i pronostici della stampa) non prima di stasera (30 luglio) o tra domani e giovedì.

Reato proprio. Berlusconi, e i suoi avvocati, contano principalmente sulla definizione che la III sezione di prassi considera a proposito della frode fiscale (oggetto d’imputazione contestata all’ex premier). Se regge quella di “reato proprio”, cui la III sezione fonda la sua giurisprudenza, molto difficilmente, solo in via eccezionale, un terzo estraneo può essere giudicato come concorrente nel reato. Che significa?

Con questa lente verrà quindi letta la motivazione dei giudici di merito, secondo cui le due frodi fiscali (le uniche sopravvissute ad altre morte per prescrizione) furono determinate proprio perché Berlusconi indusse in errore l’autore delle dichiarazioni dei redditi, e quindi, in base all’articolo 48 del Codice penale, ne risponde penalmente. La difesa obietta, però, che Berlusconi non faceva parte di alcun organo amministrativo e non aveva firmato le dichiarazioni dei redditi, per cui non può rispondere di un «reato proprio» il cui autore formale non è imputato. (Donatella Stasio)

Le chance di Berlusconi. La Corte, in sostanza, dovrà verificare la congruità del giudizio d’Appello circa il contributo personale di Berlusconi dato alla falsificazione della dichiarazione dei redditi. Se la Cassazione riterrà questa motivazione lacunosa o contraddittoria, potrebbe disporre un nuovo giudizio in Corte d’Appello. In questo caso, però, si allungherebbero i tempi per la sentenza definitiva. Soprattutto, il reato di frode fiscale più grave, quello del 2002, cadrebbe in prescrizione (per l’altro c’è tempo fino a giugno 2014). Se viene meno la frode del 2002, la pena deve essere rimodulata verso il basso, sarebbe molto più lieve e se non raggiungesse i tre anni, scatterebbe l’indulto e soprattutto non avrebbe effetti sulla questione più incandescente, l’interdizione dai pubblici uffici (ovvero la morte politica).

Dichiarazione infedele. Se poi la Corte dovesse derubricare il reato non alla fattispecie di frode fiscale ma a quella di dichiarazione infedele, il risultato sarebbe la conferma della responsabilità penale di Berlusconi ma con pena da uno a tre anni comminata dalla stessa Cassazione o addirittura dalla Corte di Appello: anche qui, prescrizione e annullamento delle pene accessorie (l’interdizione) consegnerebbero di fatto la vittoria a Berlusconi.