Protezione Civile: passa alla Camera il decreto legge, governo va sotto tre volte

Pubblicato il 19 Febbraio 2010 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA

La Camera ha approvato la conversione in legge del decreto dedicato alle attribuzioni della Protezione Civile. 282 sì contro 246 no, questo il conteggio finale scrutinato alla presenza del presidente della Camera vicario, l’onorevole Rosy Bindi.

Nelle intenzioni di voto i rappresentanti della maggioranza, Cicchitto per il Pdl e Cota per la Lega, hanno innanzitutto voluto esprimere la solidarietà all’ex commissario straordinario e attuale sottosegretario Bertolaso. Sono stati menzionati, a questo proposito, i successi nella gestione dell’emergenza rifiuti in Campania e del terremoto in Abruzzo. Cicchitto in particolare si è scagliato contro “l’urlo dello sciacallo” riferendosi alle speculazioni relative ai recenti scandali.

I rappresentanti dell’opposizione, nel dichiarare la contrarietà al provvedimento, hanno posto l’accento sull’incongruenza del termine emergenza associato a eventi come giochi, meeting, celebrazioni, regate di vela ecc. Franceschini per il Pd ha sottolineato il successo dell’opposizione per lo stralcio della privatizzazione della Protezione Civile e dello scudo giudiziario sui commissari. Per Franceschini la discussione in aula segna il ritorno delle prerogative del Parlamento contro il suo esautoramento.

Hanno votato contro l’Udc e Alleanza per l’Italia.

Governo sotto tre volte. Per due volte di seguito nel giro di qualche minuto il governo è stato battuto alla Camera su altrettanti ordini del giorno del Pd al Decreto legge. Il Pdl ha fatto registrare numerose assenze. L’odg. di Donatella Ferranti è passato con 248 sì e 244 no, l’odg di Capano con 250 sì e 244 no, tutti e due accompagnati dagli applausi dei banchi dell’opposizione.

Poi il Governo è stato battuto per la terza volta in Aula alla Camera su un ordine del giorno, relativo sempre alla costruzione di nuove carceri, presentato dall’Udc su cui aveva espresso parere negativo. Alle 12.30 inizieranno le dichiarazioni di voto finale, trasmesse in diretta televisiva.

La discussione sull’art. 17 ter del decreto sulla Protezione civile era incentrata sulla costruzione di nuove carceri. L’ordine del giorno dell’onorevole Ferranti propone “l’avvio un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all’attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale”.

L’ordine del giorno dell’on. Capano (Pd) è sempre riferito all’art. 17 ter. e impegna il governo “a stilare e ad utilizzare la cosiddetta «black list», ovvero un insieme di elenchi di fornitori e prestatori di servizi, considerati soggetti a rischio di inquinamento mafioso, con i quali non possono essere stipulati i contratti pubblici e i successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture riguardanti le opere pubbliche”.

L’ordine del giorno dell’on. Mantini (Udc) impegna il governo a “a valutare l’opportunità di individuare un sistema idoneo a prevedere un controllo statale sul sistema degli appalti pubblici assegnati in deroga alla ordinaria disciplina in materia, in virtù della situazione emergenziale, considerando un coinvolgimento dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture prevista dall’articolo 6 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni”.