Il prossimo scandalo dopo la Protezione civile? Potete scommetterci: la Difesa spa

Pubblicato il 23 Febbraio 2010 - 14:29 OLTRE 6 MESI FA

Antonio Rugghia

Due parlamentari del Pd, Giampiero Scanu e Antonio Rugghia, seguiti da molti altri colleghi, hanno preso posizione su un altro potenziale scandalo italiano, quello della privatizzazione degli appalti delle Forze armate.

Scrivono Scanu e Rugghia: “Dopo la rinuncia al progetto di privatizzazione della Protezione civile auspichiamo un profondo ripensamento da parte del governo anche su Difesa Spa, al fine di evitare forme di ingiustificata privatizzazione di funzioni e attività essenziali delle nostre Forze Armate”.

La interrogazione, a risposta immediata, ai Ministri della Difesa, dell’Economia e delle Finanze, ha come primi firmatari i parlamentari del Pd Giampiero e Antonio Rugghia, rispettivamente capogruppo in Commissione Difesa del Senato e componente della commissione Difesa della Camera.

Nel documento i parlamentari ricordano che con la legge del dicembre 2009 “sono state introdotte norme per la costituzione e il funzionamento della Difesa Servizi spa che tra l’altro prevedono entro 45 giorni della sua entrata in vigore, l’approvazione dello Statuto e la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione e del collegio sindacale”.

A questo proposito gli esponenti Pd chiedono ai ministri, se, ciascuno secondo le proprie competenze, “intendano riferire in Parlamento, prima dell’emanazione del previsto decreto ministeriale, circa i criteri, le competenze e le qualità, in base alle quali procederanno alla nomina dei consiglieri di amministrazione e del collegio sindacale della Difesa Servizi spa e i princìpi in base ai quali verrà disciplinato il funzionamento interno della società”.

Sottolineano concludendo Scanu e Rugghia che “appare particolarmente grave che si attui la cessione a soggetti terzi di funzioni collegate con la difesa, le quali, in quanto funzioni vitali e strategiche per il Paese, debbono svolgersi nel suo esclusivo interesse e al di fuori da condizionamenti derivanti da interessi privatistici e di mercato”.