FIRENZE- La mappa è fatta e la decisione è presa: Pisa e Livorno, due città non storicamente amiche, faranno provincia insieme. Accorpate come previsto dal riassetto voluto dal governo Monti. Resta però da decidere quale delle due città sarà il capoluogo.
L’accorpamento delle province delle due città ”avversarie” insieme a quelle di Lucca e di Massa Carrara lascia ancora irrisolto il problema di chi avrà l’onore e l’onere di diventare il capoluogo del nuovo ente. A complicare la faccenda c’è anche il fatto che il nuovo accorpamento delle province nord-occidentali della Toscana è un record: ben quattro enti attuali lo comporranno ed è prevedibile che anche Lucca e Massa Cararra vogliano avere voce in capitolo sulla scelta del capoluogo.
Per ora i più preoccupati sembrano gli amministratori livornesi: se il vicesindaco Bruno Picchi parla apertamente di imbroglio, il sindaco Alessandro Cosimi chiede alla Regione di difendere il principio secondo il quale il capoluogo sia assegnato alla città con il maggior numero di abitanti, in questo caso Livorno. Pisa, il cui sindaco Marco Filippeschi è anche presidente del Cal, il consiglio delle autonomie locali, confida invece nell’interpretazione ”intelligente” della norma che prevede accordi tra le città. Ma dal consiglio comunale la voce unanime è che l’antica città marinara, dove alcune settimane fa c’è stata una manifestazione con lo slogan ”mai sotto Livorno”, non perda il suo status. Tutti, sulla costa, scommettono sulla prossima copertina del settimanale satirico ‘Il Vernacoliere’. Ma questa volta la voglia di scherzare diminuisce a vista d’occhio.