I rimborsi delle Province: 40 palme, un pianoforte a coda, 19 tablet…

Pubblicato il 1 Ottobre 2012 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Giuseppe Castiglione, presidente dell’Unione Province

ROMA – Dalla stampa di calendari a 40 palme da piantare a casa propria. Dai pacchetti di sms ai tablet con connessione internet. Il capitolo “rimborsi” non riguarda di certo le sole Regioni. La festa è anche nelle 107 Province d’Italia, con un’aggravante: da tempo ormai immemorabile sono considerate enti inutili, qualcuno ha provato a eliminarle con scarso successo, ora Monti vorrebbe dimezzarle. Sui rimborsi c’è da sbizzarrirsi. Basta una ricevuta e arrivano i soldi. Con casi più o meno eclatanti il rimborso è un diritto per i 1700 amministratori delle 107 Province italiane: 111 milioni di euro l’anno solo per gli stipendi. Undici miliardi di euro per la gestione ordinaria. Sono solo alcuni numeri. Alcuni utilizzi “anomali” dei rimborsi li segnala Giuseppe Castiglione, presidente dell’Unione Province. Ecco cosa scrive Repubblica:

Castiglione rivela di aver segnalato alla Guardia di finanza il caso di alcuni consiglieri provinciali che, dopo l’elezione, hanno ottenuto sospette promozioni nelle piccole aziende o cooperative di cui sono dipendenti. L’ente si è così trovato costretto a pagare ingenti rimborsi ai datori di lavoro per la partecipazione degli stessi dipendenti a sedute d’aula o di commissione. L’ombra è quella di una truffa: “Ci sono consiglieri che costano tre volte il presidente”, afferma Castiglione.

Ecco alcuni casi eclatanti, sempre da Repubblica:

Di peculato deve rispondere Eugenio D’Orsi, presidente della Provincia di Agrigento, sotto processo perché avrebbe fatto piantare nel giardino di casa 40 palme acquistate dall’ente al costo di 150 euro l’una. Come dimenticare sprechi tentati o perpetrati quali l’acquisto da parte della Provincia di Reggio Calabria (poi rientrato fra le polemiche) di un pianoforte a coda da 120 mila euro? Duemila chilometri più a Nord, un finanziamento da 2.400 euro per un torneo di beach volley (a Bolzano!) è invece costato a Luis Durnwalder una condanna da parte della Corte dei Conti.  Per non parlare dell’inguaribile vizietto del gettone-premio: 32 amministratori e dirigenti della Provincia di Caserta sono sotto inchiesta da parte della Corte dei conti perché avrebbero concesso ai dipendenti di un’azienda partecipata indennità, premi e permessi non dovuti. Dodici milioni il danno erariale stimato (…). A dicembre i consiglieri di Siracusa si regalarono 19 tablet con connessione a Internet, non si sa mai. Noncurante del decreto “Salva Italia” che prevede la soppressione delle giunte provinciali, il presidente messinese Nanni Ricevuto a giugno ha portato a 15 il numero dei suoi assessori: tre in più di Roma. A Milano è pronto il bando della giunta provinciale per la realizzazione di una nuova lussuosa sede, con tanto di torre di 12 piani, dal costo di 43 milioni. E ciò malgrado, per effetto della spending review, la Provincia di Milano fra poco più di 400 giorni dovrebbe scomparire a favore della città metropolitana. Stessa sorte che tocca alla Provincia di Roma, che pure fra le polemiche – e un’inchiesta della Corte dei conti – si appresta a trasferirsi nei nuovi uffici dell’Eur costati non proprio una bazzecola: 263 milioni.