Province risorte. A Bergamo voto di “serie B” riservato a consiglieri e sindaci

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2014 - 12:44 OLTRE 6 MESI FA
Province risorte. A Bergamo voto di "serie B" riservato a consiglieri e sindaci

Province risorte. A Bergamo voto di “serie B” riservato a consiglieri e sindaci

BERGAMO – Province risorte. A Bergamo voto di “serie B” riservato a consiglieri e sindaci. Eravamo rimasti all’annuncio della cancellazione coram populo delle Province: in realtà esistono ancora e lottano insieme a noi, come articolazioni dello Stato di secondo livello, e a Bergamo, infatti, è partita la campagna elettorale per il voto del 28 settembre. Ma non per i cittadini, i quali sono esclusi dal voto: possono votare solo i consiglieri comunali e i sindaci del territorio provinciale, 2850 accreditati, in attesa del dato definitivo, riporta l’Eco di Bergamo che dà conto anche della polemica locale sulla presentazione del calendario con il sindaco Ettore Pirovano che rifiuta di spostare la data del voto. Il termine di presentazione delle liste è fissato entro le 125 dell’8 settembre.

A livello formale, ricordiamo che il 6 agosto il Senato ha votato la soppressione delle Province dall’art. 114 della Costituzione. L’Assemblea ha approvato infatti con 179 sì, 41 no e 9 astenuti l’art. 28 del ddl riforme, che sopprime la menzione delle Province tra le articolazioni territoriali della Repubblica. Va ricordata altresì la denuncia del Movimento 5 Stelle lo scorso luglio sulle modalità di elezione dei consiglieri provinciali.

Fra i numerosi rimaneggiamenti e ripensamenti della legge che avrebbe dovuto abolire le Province, e invece le mantiene in vita c’è stato un cambiamento importante sulle modalità di elezione dei nuovi consiglieri provinciali. Grazie a questa modifica, infatti, che introduce il voto di lista, i futuri seggi dei consigli provinciali saranno assegnati in base al risultato della liste.

Il testo attualmente in vigore della legge Delrio, invece, prevede la possibilità di esprimere voti solo sui candidati e chi prende più voti diviene consigliere provinciale. Il risultato è semplice: un partito come il Pd, che in tutte le province ha molti consiglieri comunali, con la modifica apportata farà sempre il pieno di seggi nei consigli provinciali, a discapito di partiti e movimenti che ne hanno meno.