Puglia, minacce al candidato non vedente: “Con Vendola una coppia di anormali”

Pubblicato il 25 Marzo 2010 - 11:34 OLTRE 6 MESI FA

«No alla Puglia degli anormali!! Un presidente rikkione ed un vice-presidente cieco. Ke accoppiata!!! Facciamo ancora in tempo a liberarcene… Cacciamo quella kekka di Vendola e quell’handicappato di Blasi, prima che caccino noi normali dalla nostra terra». Sono queste le parole di una lettera minatoria giunta al non vedente Sergio Blasi, 47 anni ex sindaco di Melpignano – il paese salentino della Notte della Taranta – segretario pugliese del Pd e candidato alle Regionali.

Il carattere della lettera è in stampatello, il linguaggio quello degli sms, la mano anonima. Nessuna firma, nessuna sigla e nessuna rivendicazione. Sergio Blasi la Puglia e anche la lettera non può vederla perché dall’età di tredici anni soffre di retinite pigmentosa, malattia degli occhi che fa scomparire progressivamente la vista: «Una difficoltà che non mi ha impedito di studiare e di fare politica».

Prima del volantino, il suo comitato elettorale di Maglie – paese natio del ministro per gli affari Regionali Raffaele Fitto – era stato già bersaglio di attentati: manifesti incendiati e un tentativo di dare fuoco al portone. «Gesti spiacevoli – dice – è il clima che preoccupa di più». Poi rincara la dose: «Miserie umane, il testo di quel volantino era scritto bene, lo abbiamo sottolineato alle forze dell’ordine quando abbiamo fatto la denuncia. Non è stata una ragazzata. Ho reagito con forza d’animo. Perché le parole possono essere piume ma possono anche graffiare».

Ma qual è stata la reazione della gente? Il giorno dopo quella missiva di offese miste a minacce, il candidato ha incontrato gli studenti del liceo di Maglie. «Ho sentito un grande affetto. E ai ragazzi ho spiegato che nelle cose bisogna mettere cuore e forza». Poi il ritorno a casa per l’ultimo atto della corsa al voto, il comizio di chiusura della campagna elettorale: «Accoglienza straordinaria – aggiunge il segretario regionale del Pd -. Avevo già organizzato l’appuntamento di Melpignano. Gli amici si sono stretti a me in un grande abbraccio e lo hanno trasformato in una manifestazione il cui invito recitava così: siamo tutti ciechi».