Puglia: zona rossa solo nelle province di Foggia e Bat? Emiliano chiede regione bicolore
Pubblicato il 19 Novembre 2020 - 08:25 OLTRE 6 MESI FA

Puglia: zona rossa solo nelle province di Foggia e Bat? Emiliano chiede regione bicolore (Foto d’archivio Ansa)
Puglia in zona arancione, il governatore Emiliano vuole far diventare zona rossa solo le province di Foggia e della Bat.
Emiliano vuole rendere zona rossa le province di Foggia e della Bat, mentre il resto della Puglia è zona arancione. Si tratterebbe del primo caso in Italia di province differenziate all’interno della stessa regione.
Emiliano chiede la zona rossa solo per le province Foggia e Bat
Il presidente della Regione ha inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza. Emiliano chiede “l’adozione di un provvedimento che inserisca esclusivamente i territori delle province di Foggia e di Bat nella cosiddetta “zona rossa”. In quanto “caratterizzati da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”.
Asl sotto pressione
La richiesta della zona rossa per le due province, spiegano dalla Regione, è stata avanzata alla luce delle relazioni tecniche. Relazioni approntate dalla Struttura di coordinamento e monitoraggio dell’emergenza epidemiologica, e dalle direzioni generali delle Asl di Foggia e Bat.
Asl che risultano fortemente sotto pressione, con un prevedibile sovraccarico del sistema nell’arco delle prossime settimane.
“Dall’analisi dei 21 indicatori – si legge nella lettera – distinti a livello provinciale per le due aree, emerge un contesto preoccupante in cui i valori di Rt, combinati con l’incidenza numerica dei nuovi casi riscontrati giornalmente, si caratterizzano per un progressivo ed inarrestabile incremento. Tale progressione del livello epidemico induce a ritenere che nelle suddette aree, anche in virtù della programmata espansione della rete di assistenza Covid-19, si produrrà una riduzione di offerta dei livelli di assistenza in favore dei pazienti non Covid-19”.
Aggiunge Emiliano: “Ho coordinato una riunione cui hanno partecipato i Presidenti e i Sindaci dei Comuni capoluogo delle province oggetto della presente lettera, i quali, alla luce dei dati illustrati dai direttori generali delle Asl competenti per territorio, hanno condiviso la suddetta richiesta”. (Fonte Ansa)