Quirinale, Berlusconi: “Va bene anche se è del Pd, ma deve garantire tutti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Dicembre 2014 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA
Quirinale, Berlusconi: "Va bene anche se è del Pd, ma deve garantire tutti"

Quirinale, Berlusconi: “Va bene anche se è del Pd, ma deve garantire tutti”

ROMA – Non gli interessa che sia “di sinistra”. A Silvio Berlusconi interessa invece che il nuovo presidente della Repubblica sia una persona “seria” e “accettata da tutti”. L’ex premier lo dice in una intervista a Claudio Tito per Repubblica.

“Noi – esordisce Berlusconi  – guardiamo alla persona. Non ha importanza se è di quella parte o di quell’altra. Non va giudicata dal fatto se ha radici in un’area o in un’altra. Si deve trattare di una persona seria, accettata da tutti. Deve essere un garante per tutti quanti. Che svolga il suo ruolo di garanzia nei confronti di ognuno e non di una sola parte”.

Ammette Berlusconi che il nome per il dopo Napolitano non fa parte del patto del Nazareno. Ma questo non significa che Forza Italia non voglia avere voce in capitolo. Anzi.

“È una logica conseguenza del fatto che noi stiamo partecipando all’approvazione delle riforme. Noi non ci sottrarremo né sulle modifiche alla Costituzione né sulla nuova legge elettorale. Quindi pensiamo di poter contribuire anche sul capo dello Stato”. Del patto del Nazareno il Quirinale  “non ne fa parte. Dico solo che votando insieme la nuova Costituzione, si può votare insieme anche per il Quirinale”.

Sui nomi non si sbilancia, però:

“Guardi, nei giorni scorsi mi hanno anche attribuito l’indicazione di Giuliano Amato. Ma non è vero. Io ho tracciato un identikit. Ho sempre pensato e ancora penso che il presidente della Repubblica debba essere una persona equilibrata, seria, competente e che non stia da una parte sola”.
Ritiene che questo identikit si attagli su qualcuno?
“Qualunque cosa io dica, verrebbe interpretata come il tentativo di bruciare questo o quel candidato. E io non voglio bruciare nessuno. Non intendo fare liste prima che l’argomento debba essere affrontato ufficialmente”

E alla domanda se ne abbia già parlato con Renzi il leader Fi risponde:

“No. Ma vedo che il presidente del consiglio continua a dire che il successore di Napolitano va scelto con il concorso di tutti. Con il concorso nostro, della Lega, del Movimento 5 Stelle. È giusto così, siamo d’accordo”. “Noi – continua Berlusconi – in Parlamento abbiamo circa 150 ‘grandi elettori’. Vogliamo concorrere”. “Vedremo cosa accadrà. Vedremo se e cosa il leader dei democratici ci dirà”. Infine, riflette sul suo futuro: “tra un po’ spero di tornare in pista”.

Berlusconi, nell’intervista, parla anche dei servizi sociali e della fatica di fare politica con tutti i limiti che gli sono imposti.

“Tutti mi chiedono come sto. E come vogliono che stia? In libertà condizionata”, ammette senza troppi giri di parole. “Anche se tra poco finirà. Fino ad allora preferirei non fare interviste, non voglio parlare. Ho evitato di espormi, non ce n’è bisogno”.

Ancora sul Quirinale. Chiede Tito se anche M5s faccia parte della partita

«Lo dice Renzi. Per quanto ci riguarda, comunque, il discorso è semplice: per eleggere il presidente della Repubblica c’è bisogno di un certo numero di voti. Noi in Parlamento abbiamo circa 150 “grandi elettori”. Vogliamo concorrere. Non c’è niente di diverso da questo. La mia posizione è assolutamente in linea con quello che serve».
Lei dice che Forza Italia ha 150 tra parlamentari e rappresentanti delle regioni. Però il Pd ne ha oltre 450. È probabile che tocchi a democratici indicare un nome.
«Vedremo cosa accadrà. Vedremo se e cosa il leader dei democratici ci dirà».
Ma sarebbe un problema per lei se il candidato fosse espressione di quel partito o di quell’area?
«Noi guardiamo alla persona. Non ha importanza se è di quella parte o di quell’altra. Non va giudicata dal fatto se ha radici in un’area o in un’altra. Si deve trattare di una persona seria, accettata da tutti. Deve essere un garante per tutti quanti. Che svolga il suo ruolo di garanzia nei confronti di ognuno e non di una sola parte. Solo questo, punto e basta».
Ed è sicuro di portare con se l’intera dote dei 150 “grandi elettori” di Forza Italia? Nel suo partito sembra esserci un bel po’ di confusione.
«Non mi pare che ci siano divisioni. Ne sono certo e poi tra un po’ spero di tornare in pista».
Perché dice “spero”?
«Perché i magistrati devono decidere se applicare lo sconto dei 45 giorni ogni sei mesi di pena ».
Ha dei dubbi?
«Io no. La mia buona condotta non è in discussione. Sono stato assolutamente ligio alle direttive. Non sono mai mancato un giorno nell’espletamento del mio servizio sociale. E lì, alla Sacra famiglia sono proprio contenti di quel che ho fatto. Nessuno si è lamentato, anzi sono sistematicamente apprezzato. Quindi spero a febbraio di poter tornare in pista. Ora devo salutarla. E non mi faccia dire niente ».