Dal quoziente al fattore famiglia, come cambiano gli aiuti a chi ha figli e anziani a carico

Pubblicato il 9 Novembre 2010 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA

“Fattore famiglia”, la nuova proposta è stata introdotta e presentata ieri dal sottosegretario Giovanardi al Forum della Famiglia a Milano. Una novità rispetto al “quoziente familiare” che finora la politica ha cercato di introdurre: in Italia manca ancora una politica organica per la famiglia, ci sono solo provvedimenti frammentari.

Il nuovo “fattore”, come il vecchio quoziente, modulerà le tasse in base al numero dei componenti di un nucleo familiare, favorendo soprattutto chi ha figli minorenni e anziani a carico. Il fattore di cui parla il governo correggerà alcuni punti critici del quoziente che invece consente  risparmi soprattutto per le famiglie con un solo e alto  reddito e figli a carico. Per loro il risparmio sarebbe di circa 800 euro l’anno. Molto meno invece per le famiglie con due redditi e di fascia bassa: per questo il quoziente è stato accusato di essere iniquo e a svantaggio delle donne lavoratrici.

E oggi? Qual è l’attuale politica a favore della famiglia? Gli sgravi riguardano circa 120 euro di risparmio annuo dell’asilo nido: una miseria considerando che i nidi comunali non sono sufficienti per tutti e molte famiglie sono costrette a mandare i piccoli da privati, che chiedono rette anche fino a 600 euro mensili. Poi ci sono 40 euro per le attività sportive del bambino, altri 48 se il piccolo va a scuola con i mezzi pubblici, la deduzione dei contributi per colf e baby sitter e di 19 euro per ogni 100 spesi in tasse scolastiche.

Il risultato è che ad oggi solo l’1,3 per cento del Pil viene speso per le famiglie.