Raggi – Grillo. Tre giorni di braccio di ferro: “Questa qui è pazza…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2016 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Raggi - Grillo. Tre giorni di braccio di ferro: "Questa qui è pazza..."

Raggi – Grillo. Tre giorni di braccio di ferro: “Questa qui è pazza…”

ROMA – Raggi – Grillo. Tre giorni di braccio di ferro: “Questa qui è pazza…”. Rimettere insieme i cocci del disastro romano, “normalizzare” la sindaca recalcitrante, superare l’impasse in Giunta: Beppe Grillo è sceso nella Capitale per tutti e tre gli obiettivi ma in tre giorni di braccio di ferro con Virginia Raggi finora è riuscito solo a siglare una tregua fra i dirigenti di primo piano del Movimento mentre la resistenza del primo cittadino resta a prova di cannonate.

L’imperativo di Beppe Grillo è chiaro: bisogna andare avanti. E per fare questo il comico genovese decide di trascorrere un’altra giornata nella Capitale per continuare a ‘puntellare’ il Movimento Cinque Stelle di fronte allo tsunami che ha colpito la giunta guidata da Virginia Raggi, imponendo la sua linea. Nessun cambio al vertice nazionale, al momento, mentre salta in blocco il mini direttorio romano per creare un rapporto diretto, senza intermediazioni, tra il leader e i vertici della Giunta Capitolina. Via anche Raffaele de Dominicis, pomo della discordia e inviso a una parte del movimento. E, infine, stop a qualsiasi trattativa sulle Olimpiadi. Ma la sindaca è ormai un corpo estraneo.

Tanto che su di lei pende sempre la minaccia che le ritirino il simbolo M5S per lasciarla al suo destino. Sarebbe l’opzione preferita ma avrebbe un impatto disastroso sulle ambizioni di governo nazionale dei 5 Stelle. Su La Stampa fanno impressione i retroscena sulla tenace resistenza della sindaca che sfida apertamente i vertici. Se su De Dominicis ha ceduto, su Marra gioca ancora a nascondino.

Il leader ha ribadito a Raggi le richieste del Movimento su Marra e Romeo. A ora di pranzo arriva il responso. Romeo resta capo di segreteria, con stipendio più basso. Marra invece non va più a occuparsi di commercio, da vice-capogabinetto finisce a guidare il personale. Un ruolo ancora pesante. Lo spiega Ruocco a Grillo: «E’ il posto che aveva Laura Benente, l’ha fatta fuori proprio lui mentre lei era in vacanza!». Ruocco è la più furiosa. Raggi li sta sfidando ancora. Il fondatore è spiazzato: «Questa qui è pazza» dice. Gli fanno eco tutti: «Sì è matta. Ora ha bisogno di uno schiaffone». (Ilaria Lombardo, La Stampa)

Ad annunciare che l’ex magistrato della Corte dei Conti non farà parte della squadra capitolina è la sindaca Virginia Raggi con un post in cui spiega che il diretto interessato non avrebbe assunto l’incarico perché non in linea con “i requisiti del M5s”. Poche righe che precedono di poco la notizia che l’ex candidato al bilancio è indagato per “abuso d’ufficio”. Una nuova tegola per la prima cittadina della Capitale, che ripete comunque di non voler mollare e di andare “avanti”, e di conseguenza per l’intero M5s.

Un nuovo tassello che mette ancora di più in evidenza le distanze che si stanno creando tra il Campidoglio ed il Movimento. Spia ne è anche la decisione del mini direttorio romano (composto tra gli altri dalla senatrice Paola Taverna) di rimettere l’incarico – dopo il pressing del leader – proprio per consentire a Grillo di gestire direttamente i rapporti con la Raggi. Tra comico e prima cittadina romana i rapporti continuano ad essere freddi. Dopo la telefonata di ieri, Grillo ha trascorso buona parte della giornata nel solito albergo dove alloggia quando si trova a Roma.

L’hotel è stato scelto come base operativa in cui riunire i componenti del direttorio nazionale e decidere la linea. Un po’ alla spicciolata i big grillini arrivano a rapporto, ultimo in ordine di tempo Alessandro Di Battista. Oltre tre ore di incontro per ridefinire le priorità e soprattutto concordare la linea da tenere sul ‘dossier Campidoglio”. L’intenzione di Grillo è quella di continuare a sostenere la prima cittadina gestendo però in prima persona ogni singolo problema.