Rai-Agcom, Bossi: “Abbassare i toni, anche Silvio stia più attento”

Pubblicato il 14 Marzo 2010 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

E’ il momento di moderare i toni, perchè l’aria che tira non fa bene a nessuno. L’invito arriva dal leader della Lega Umberto Bossi che, intervistato dal Corriere della Sera, definisce la questione delle intercettazioni che ha coinvolto il premier Silvio Berlusconi, il direttore del Tgi Augusto Minzolini e il commissario dell’Agcom Giancarlo Innocenzi, «una cosa da matti».

«Forse Berlusconi dovrebbe stare più attento – aggiunge Bossi – perchè non è che un presidente del Consiglio possa non parlare al telefono perchè sa sempre di essere intercettato. Ma dove siamo?».

Il ministro delle Riforme parla anche delle liste non ammesse del Pdl e sottolinea che sarebbe stato meglio raggiungere un’intesa prima che scoppiasse il caso e se non lo si è fatto, «le liste bisognava presentarle bene». A questo punto è difficile anche cercare un dialogo, perchè «si rischia di passare per traditori – prosegue Bossi – ma con i partiti onesti bisogna iniziare a parlare» e il Pd a Bossi appare «abbastanza» onesto.

Dopo le elezioni regionali, Bossi si aspetta una accelerazione sul federalismo e se «a Roma fanno orecchie da mercante – precisa – il Nord questa volta si incazza. Capiremo in fretta se il Parlamento è disponibile a procedere in una direzione federalista o no – continua – E moduleremo la discesa del Po del prossimo settembre in base alle risposte ricevute dal Parlamento».

Quanto alle elezioni in Veneto, Bossi è ottimista sul successo di Luca Zaia, candidato della Lega. «Lo voteranno anche gli operai – assicura il leader del Carroccio – la differenza con Giancarlo Galan è questa: lui piace molto anche al popolo e anche alle signore, che fanno la differenza», perchè «solo la Lega – conclude Bossi – ha capito quale potenzialità enorme abbiano le donne in politica».