Rai: disegno di legge verrà presentato nel prossimo Consiglio dei ministri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Marzo 2015 - 22:24 OLTRE 6 MESI FA
Rai: disegno di legge presentato nel prossimo Consiglio dei ministri

Rai: disegno di legge presentato nel prossimo Consiglio dei ministri

ROMA – “Non abbiamo approvato il ddl. Lo presenteremo nel prossimo cdm, con Guidi, Giacomelli e Padoan”. Lo ha detto Renzi in conferenza stampa parlando della riforma della Rai.

“Noi pensiamo alla Rai come a un’azienda che debba essere una delle più grandi imprese culturali d’Europa – ha aggiunto -. Siamo orgogliosi della Rai e vogliamo che competa all’esterno e non una Rai con il naso sull’auditel, ma capace di rappresentare un pezzo del paese. La Rai ha educato intere generazioni, ora deve essere un grande soggetto che porta per mano l’Italia”.

Renzi ha ribadito che sulla riforma della Rai, il Consiglio dei ministri ha “avviato l’esame” ed ha illustrato alcuni aspetti che verranno interessati dalla riforma. Sul cda il premier ha detto di immaginarlo “più ristretto, la cui maggioranza sia eletta dal Parlamento in seduta comune e con un membro espressione dei dipendenti Rai”.  Per quanto riguarda il capo dell’azienda, Renzi ha spiegato che il governo deve avere “il dovere più che il diritto di individuarlo”, conferma che poi “deve passare dal voto di conferma del cda”. Per Renzi però, ne serve uno “che decida, basta con mediazioni su mediazioni ed un numero pletorico di direttori”.

La tv di Stato sarà cambiata secondo un “chiaro progetto culturale e politico” a cui “il governo offrirà valutazioni” che poi verranno rese decisive dal Parlamento. Dalla Rai uscirà la politica. Ciò non vuol dire secondo Renzi che “chi ha responsabilità politiche si debba tirare fuori dal controllo e dalla vigilanza, per questo non siamo per sorteggio che è l’abdicazione della politica: i più bravi devono guidare la Rai”.

“Occorre – prosegue Renzi – innanzitutto che non vi sia contiguità con partiti e forze politiche che porti tutti i giorni a dover discutere e valutare, sentendo membri della commissione di vigilanza e di partito. Questo non significa che le forze politiche non possano avere il compito di vigilare e di indicare le persone, ma significa che quando hai scelto chi controlla e guida, non è che per nominare un caporedattore devi entrare nella discussione”.

La nuova Rai, secondo l’ex sindaco di Firenze avrà una rete “senza pubblicità” destinata “alla cultura non in senso noioso e passatista ma come arricchimento della persona umana”. Poi una battuta sul vertice dell’azienda: “Sarebbe bello se il vertice della Rai fosse eletto dal Parlamento in seduta comune come si fa per il presidente della Repubblica”. Renzi è tornato, al termine della conferenza stampa, sulla contrarietà del governo al sorteggio del cda, proposto da M5S, spiegando che “qua c’è la differenza tra chi, come il governo, decide e chi fa una sorta di Aventino e fugge dalle responsabilità”.

“Leggo stravaganti interpretazioni secondo cui Renzi – ha detto ancora il premier – vuole mettere le mani sulla Rai. Non vogliamo mettere le mani sulla Rai, ma dare ossigeno all’azienda. Basterebbe andare al rinnovo del cda con la Gasparri per avere la maggioranza. Che venga fatta questa accusa a chi ha rinunciato anche a parlare con vertici Rai per non dare impressione di interferire è fuori dalla realtà”.